(di Francesco Cerri)
(ANSAmed) - MADRID, 28 MAR - Sette settimane per conquistare
il potere in un Psoe sempre guidato da uomini e candidarsi poi a
diventare la prima premier donna nella storia della Spagna.
La presidente dell'Andalusia Susana Diaz, 43 anni, è entrata
formalmente nella corsa per le primarie per l'elezione del nuovo
segretario socialista che dovrebbero tenersi il 21 maggio.
Dall'autunno scorso 'uomo forte' del socialismo spagnolo,
dopo avere organizzato il defenestramento in ottobre dell'allora
segretario Pedro Sanchez, 44 anni, ora suo avversario numero uno
nella corsa alla segreteria, Diaz viene data come favorita.
Oltre all'ex-segretario, ha come avversario l'ex-premier basco
Patxi Lopez, ex-alleato di Sanchez. Il nuovo leader sarà eletto
dai 180mila iscritti che ancora conta il partito, caduto a
minimi atorici del 18% negli ultimi sondaggi, dopo avere toccato
il 45% negli anni 1980. E dopo avere subito due sconfitte pure
storiche alle politiche sotto Sanchez. Diaz, leader della
federazione socialista più potente, ha dalla sua parte 'baroni'
e leader storici del partito, gli ex-premier Felipe Gonzalez o
José Luis Zapatero, l'ex-segretario Alfredo Rubalcaba, i
presidenti delle regioni e la maggior parte dei segretari
provinciali. Per lei dicono gli analisti tifa segretamente anche
il premier Mariano Rajoy, che se vincesse Sanchez - su una linea
frontista di alleanza con Podemos e indipendentisti - potrebbe
vedere cadere il suo governo di minoranza. Finora ha retto
grazie a concessioni puntuali della direzione provvisoria
socialista subentrata dopo la caduta dell'ex-segretario. E il
paese potrebbe dover tornare alle urne. Diaz rivendica la
tradizione socialdemocratica del Psoe contro la svolta a
sinistra che propone Sanchez, lancia un appello all'orgoglio
socialista dopo un anno di lacerazioni interne e sconfitte
elettorali, di erosione sulla sinistra da parte di Podemos, che
negli ultimi sondaggi firma il 'sorpasso'.
La rivolta dei 'baroni' capeggiata da 'Susana' ha permesso al
paese di uscire dalla sua infinita crisi politica, consentendo
al governo minoritario di Rajoy di superare lo scoglio della
fiducia grazie all'astensione socialista. Ponendo fine al muro
contro muro voluto da Sanchez, che aveva paralizzato il paese.
Ma la forza di Diaz, l'appoggio della vecchia guardia e dell'
establishment interno, avverte El Mundo, potrebbe essere anche
il suo punto debole, come hanno dimostrato le recenti primarie
socialiste francesi vinte dall'outsideer Benoit Hamon contro il
premier uscente Manuel Valls. "Bisognerà vedere che effetto avrà
l'appoggio quasi unanime che ha ricevuto dai piani alti del
partito sulla basea, che chiede un profondo rinnovamento
interno". I sondaggi mostrano che la linea frontista di Sanchez
suscita più simpatie fra i militanti che fra i quadri del Psoe.
Dall'esito del voto del 21 maggio può dipendere ora la fragile
stabilità ritrovata della Spagna, in un anno già carico di
incertezze per l'Ue con le elezioni di Francia e
Germania.(ANSAmed).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Spagna, la battaglia per il potere socialista
Governo Rajoy a rischio con scontro Diaz-Sanchez a primarie