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18 anni da raid Nato in Serbia per Kosovo, commemorate vittime

Bombardamenti contro repressioni in Kosovo

Redazione Ansa

BELGRADO - Con cerimonie, raduni e commemorazioni la Serbia ha ricordato  l'inizio 18 anni fa della campagna di bombardamenti decisi dalla Nato contro l'allora regime di Slobodan Milosevic, accusato di atrocita', repressioni e pulizia etnica in Kosovo.

I raid alleati, decisi senza l'approvazione del consiglio di sicurezza dell'Onu, colpirono per 78 giorni obiettivi militari e civili in Serbia e Kosovo provocando enormi distruzioni e un numero di vittime che oscilla, a seconda delle fonti, fra i 1.200 e i 2.500 morti e oltre 12 mila feriti. Gran parte dei raid aerei presero il via da basi alleate in Italia. La cerimonia commemorativa centrale, con la partecipazione del premier serbo Aleksandar Vucic, in prossimita' di un ponte ferroviario a Grdelicka klisura, nel sud della Serbia, dove il 12 aprile 1999 un treno fu colpito dalle bombe Nato. I morti civili furono una quindicina, fra i quali anche dei bambini. Altre cerimonie a Belgrado e in numerose altre localita' della Serbia e del Kosovo, teatro di bombardamenti con vittime e distruzioni.

I raid della Nato, ordinati dall'allora segretario generale dell'Alleanza Javier Solana, sotto il comando del generale qmericano Wesley Clark, scattarono la sera del 24 marzo 1999 dopo il fallimento di tutti i negoziati diplomatici per indurre Slobodan Milosevic a porre fine alle repressioni della rivolta indipendentista albanese in Kosovo.
Per 11 settimane furono pesantemente colpiti in Serbia e Kosovo obiettivi militari e civili, con tanti morti e immani distruzioni. Furono distrutti o danneggiati 14 aeroporti, 19 ospedali, 18 asili per bambini, 69 scuole, 176 monumenti e simboli di cultura, 44 ponti, oltre e circa 500 km di strade e 600 km di ferrovia. I bombardamenti cessarono il 9 giugno 1999 e il giorno successivo furono firmati gli accordi di Kumanovo (Macedonia), in base al quale le forze serbe si ritiravano dal Kosovo. Con la risoluzione 1244 del consiglio di sicurezza dell'Onu fu deciso di porre il Kosovo sotto controllo internazionale e di inviare sul suo territorio un contingente di truppe Nato (Kfor).

Tali truppe, che all'inizio erano oltre 40 mila, oggi si sono ridotte a poco piu' di 4 mila. Il 17 febbraio 2008 il Kosovo proclamo' l'indipendenza dalla Serbia, e fino ad oggi e' stato riconosciuto da 114 Paesi, compresi Italia e Usa. Non da Serbia, Russia, Cina e da cinque Paesi membri della Ue - Spagna, Grecia, Romania, Cipro e Slovacchia. 

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