(ANSAmed) - ISTANBUL, 23 MAR - Dopo il referendum sul
presidenzialismo del 16 aprile, la Turchia rivedrà le sue
"relazioni politiche e amministrative" con l'Ue, mentre intende
mantenere intatte quelle economiche. Lo ha detto in serata il
presidente turco Recep Tayyip Erdogan, in un'intervista in
diretta tv, tornando a minacciare di rimettere in discussione
anche l'accordo sui migranti.
"Li chiamerò fascisti finché chiameranno Erdogan dittatore".
ha detto ancora il presidente turco proposito dei Paesi Ue,
rilanciando i suoi attacchi e sostenendo che in Europa turchi e
musulmani vengono trattati come durante "il fascismo in Italia e
il nazismo in Germania".
Ma un segnale di distensione è arrivato oggi dal vicepremier
turco Mahmet Simsek, che sull'Handeslblatt ha concesso che i
paragoni con il nazismo siano dovuti al voto: "Siamo tutti nel
modus della campagna elettorale. Spero che la retorica si
calmerà di nuovo che si possa tornare a una agenda positiva".
"Io credo che l'impegno della Turchia e l'auspicio di
raggiungere standard europei - democrazia, rispetto dello Stato
di diritto, diritti e libertà per i nostri cittadini - erano e
restano forti. Ma la Turchia ha reagito in un modo alla crisi,
che purtroppo viene percepito come un allontanamento
dall'Occidente", ha aggiunto.
Il vicepremier ha sottolineato anche la delusione di Ankara,
dopo 40 anni di attesa per entrare nell'Ue: "nel 2005 eravamo
candidati per entrare", "sarebbe stato uno stimolo forte per
adeguarsi alla Ue. Poi sono arrivati la crisi globale della
finanza, la crisi dell'eurozona, l'ascesa dei partiti di destra
e la Brexit". (ANSAmed).
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Erdogan,'cambieremo rapporti politici con Ue, non economici'
Presidente in tv rilancia contro Europa, ma vicepremier frena