ROMA - "L'ipotesi di una spartizione di una divisione in zone di influenza della Siria è la peggiore ipotesi possibile. Perché sappiamo che questo può produrre una continuazione per anni e anni di una forma di guerriglia e instabilità. Da parte dell'Onu non c'è alcuna intenzione di favorire una spartizione". Lo ha detto l'inviato speciale delle Nazioni Unite, Staffan De Mistura, in conferenza stampa alla Farnesina, aggiungendo che "questo non vuol dire che non possa esserci nella futura costituzione una decentralizzazione amministrativa".
"Ad Astana - ha detto ancora De Mistura - sono stati presenti molti gruppi armati. Questi gruppi armati un tempo non erano considerati neanche degli interlocutori possibili. Questi gruppi armati li vogliamo anche a Ginevra, e credo che verranno, perché la pace si fa con chi si combatte".
De Mistura sarà domani a Mosca per incontrare i ministri degli Esteri Serghiei Lavrov e quello della Difesa Serghiei Shoigu in vista del nuovo round di negoziati sulla Siria in programma il 23 febbraio a Ginevra.
Nella città svizzera è in programma un nuovo round di negoziati tra governo siriano e opposizioni, il primo organizzato dall'Onu dopo 10 mesi.
Nella capitale kazaka di Astana proseguono invece trattative trilaterali sul rafforzamento della tregua sponsorizzata nelle scorse settimane da Russia, Iran e Turchia.
Alfano da parte sua ha detto che dai negoziati di Ginevra "può nascere la soluzione durevole" per la Siria, "un accordo politico che deve realizzare grandi risultati: in primo luogo far tornare i rifugiati, e contrastare il terrorismo internazionale per cui una Siria stabilizzata è presupposto indispensabile".
Le riunioni di Astana, ha proseguito, "hanno un compito essenziale che è il cessate i fuoco", ma "è difficile" che lì si raggiunga "un accordo politico globale e durevole", ha aggiunto il ministro, incoraggiando De Mistura ad andare avanti su questa strada con "il sostegno dell'Italia".
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