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Migranti: Tunisia crea Commissione contro tratta esseri umani

Previste pene fino a 10 anni di reclusione per trafficanti

Redazione Ansa

TUNISI - Prevenire e sanzionare "il reclutamento, il trasporto, il trasferimento, l'alloggio o l'ospitalità, la minaccia dell'uso della forza" nell'ambito del traffico di esseri umani. Questo lo scopo della Commissione per la lotta contro la tratta degli esseri umani (Ilctp) istituita dal governo tunisino. Lo ha annunciato il ministro della Giustizia, Ghazi Jribi, precisando che si tratta di un passo avanti nell'attuazione della legge 61 del 3 agosto 2016 sulla prevenzione e contro la tratta di esseri umani, che mette in pratica alcuni principi enunciati nella Costituzione del 2014 sulla preservazione della dignità umana e dell'integrità fisica delle persone.

La legge contiene alcuni articoli che puniscono severamente chi si rende responsabile dei reati di tratta e sfruttamento delle persone, con pene fino a 10 anni di reclusione e 50 mila euro di multa. La Tunisia è al tempo stesso paese di provenienza, di destinazione e di transito della tratta di esseri umani. Sul territorio nazionale le vittime sono principalmente i bambini, le donne e le persone handicappate. La prima forma di sfruttamento è quella della cosiddetta schiavitù domestica e del lavoro forzato, cui segue lo sfruttamento sessuale e la prostituzione vera e propria.

La presidente della nuova Commissione, Raoudha Laabidi, ricorda che la Tunisia è un paese di transito dei migranti subsahariani che cercano di attraversare il Mediterraneo con i trafficanti favoriti dal caos della Libia per controllare i flussi migratori clandestini.

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