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Marocco: raggiunto numero legale rientro in Unione africana

Rabat ne era uscita nel 1984 per presenza Fronte Polisario

Redazione Ansa

(ANSAMed) - RABAT, 23 GEN - Il re Mohammed VI ci lavora da mesi, impegnato in una tournée africana che tenta di riannodare i fili tagliati polemicamente nel 1984, per la controversa questione del Sahara occidentale. Rabat uscì infatti dall'Unione quando questa decise di accogliere a Repubblica araba democratica dei sahrawi, lo stato autoproclamato nel 1976 dal Fronte Polisario, il movimento armato sostenuto dall'Algeria. Ora il rientro del Marocco nell'Unione africana sembra ormai assicurato: 37 paesi dei 53 che ne fanno parte sarebbero d'accordo. Il numero legale minimo sarebbe dunque raggiunto. E non è forse un caso che la notizia faccia capolino dalle pagine online del quotidiano Hespress proprio quando a Rabat si riapre il processo simbolo della lotta per il Sahara, quello di Gdeim Izik, trasferito per legge dalla giurisdizione militare a quella ordinaria.

Oltre 30 anni fa il Marocco, che era stato tra i fondatori, uscì dall'Unione sbattendo la porta. Ora dovrà aspettare la fine di gennaio per rientrarvi. Una pura formalità, secondo Hespress, che cita fonti diplomatiche. Toccherà al Ciad presentare la richiesta del Marocco, di fatto accettata. Pochi giorni fa, il ministro degli Esteri Salaheddine Mezouar era sicuro di avere in tasca 40 consensi.

A settembre, Mohammed VI ha presentato domanda per la riammissione. Nel discorso alla nazione, per l'anniversario del regno, qualche settimana prima, aveva detto ai sudditi che era "giunto il momento che il Paese tornasse in Africa, a casa".

I commentatori più avveduti lo avevano letto come un messaggio forte per chiudere una volta per tutte la questione del lembo di Sahara conteso che da 42 anni è la spina nel fianco della politica marocchina. (ANSAMed).

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