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Med: in Farnesina incontro con giovani, soluzione sfide area

Azzoni, presidenza Italia Contact Group Osce punta su di loro

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ROMA, 19 GEN - I giovani del Mediterraneo possono essere la "soluzione e non il problema". Possono essere "la risposta alle grandi sfide che l'intera area sta affrontando".

E' questo il messaggio lanciato dalla conferenza "Youth and the Mediterranean: Exploring New Approaches to Dialogue and Cooperation" in corso alla Farnesina e organizzata nell'ambito del programma New-Med Research Network dall'Istituto Affari Internazionali (Iai) e dalla Presidenza italiana del Mediterranean Contact Group dell'Osce.

E' nei giovani del Mediterraneo che "possiamo trovare risposte e non interrogativi", ha detto aprendo i lavori Alessandro Azzoni, Rappresentante permanente italiano presso l'Osce. E proprio a loro si rivolge la giornata di oggi organizzata al ministero degli Esteri e durante la quale giovani ricercatori dei Paesi del Mediterraneo e Nord Africa presenteranno i propri saggi - elaborati nel contesto del programma New-Med Research Network - sui nuovi approcci al dialogo e alla cooperazione nella regione Mena su sfide quali cambiamenti climatici, cittadinanza, migrazioni, radicalizzazione e minaccia dell'Isis.

Il ruolo delle giovani generazioni, ha sottolineato Azzoni, "può essere determinante per trovare soluzioni alle grandi sfide che il Mediterraneo deve affrontare". I giovani, ha proseguito, "possono costruire questo ponte tra Nord e Sud". Quest'anno, ha ricordato, l'Italia ha assunto la presidenza dell'Osce Mediterranean Contact Group di cui fanno parte sei Paesi della sponda Sud (Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Marocco e Tunisia) e l'anno prossimo guiderà la presidenza dell'Osce. In questi due anni, l'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione economica "continuerà a sostenere il rafforzamento dei giovani delle due sponde".

Tra gli obiettivi della presidenza italiana del Contact Group, ha precisato Azzoni, oltre a rafforzare il ruolo dei giovani e del patrimonio culturale comune, si cercherà di promuovere "una visione comune con i Paesi della sponda Sud" su temi quali il fenomeno delle migrazioni, della pace e dello sviluppo dell'area. "L'Italia vuole giungere ad avere una visione comune con la sponda Sud, senza insegnare o puntare il dito verso di essa". L'intento, dunque, è quello di "rafforzare la pace e lo sviluppo regionale coinvolgendo i giovani, quale ponte tra le due sponde e tra istituzioni e cittadini".

Fra i primi appuntamenti della presidenza del Contact Group, ha annunciato Azzoni, "lavoreremo sul recupero e la lotta al traffico dei beni artistici e archeologici in cui l'Italia ha molto da dire. Lavoreremo anche in questo contesto in pieno accordo con i Paesi della sponda Sud".

Nel Mediterraneo "serve una resilienza politica, sociale, istituzionale", ha detto dal canto suo Armando Barucco, capo dell'Unità di Analisi, Programmazione e Documentazione storico-diplomatica della Farnesina. "Lo Stato - ha precisato - deve tornare a rispondere alle esigenze dei cittadini e aiutare a forgiare un nuovo patto tra cittadini e istituzioni nel Mediterraneo". L'intento, ha concluso Barucco, è quello di "far crescere nuove idee, nuove visioni, nuove voci nel Mediterraneo".(ANSAmed).

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