(di Laurence Figà-Talamanca)
(ANSAmed) - ROMA, 3 DIC - La Russia è pronta a discutere con
gli Stati Uniti di Aleppo. E' questo il primo risultato del
faccia a faccia tra il ministro russo Serghiei Lavrov e il
segretario di Stato Usa John Kerry, ieri a Roma a margine dei
'Med Dialogues', che ha "aperto spiragli" sulla Siria.
E' stato lo stesso Lavrov ad annunciare oggi la disponibilità
di Mosca "ad inviare a Ginevra, senza ritardi, militari e
diplomatici per concordare un'azione comune in base ai
suggerimenti degli Stati Uniti". Un nuovo incontro che però "non
deve essere fine a sé stesso", ha ammonito il ministro russo, ma
in cui si dovrà "concordare un calendario dettagliato dei passi
avanti da compiere".
Un primo passo dunque, mentre dal terreno arriva la notizia
che le forze di Damasco, sostenute da Russia e Iran, hanno
conquistato due terzi della parte orientale di Aleppo, dove -
secondo la Bbc - dall'inizio dell'offensiva di terra sono state
uccise circa 300 persone. Altre 160 mila, riferisce l'Onu,
restano intrappolate nella città martoriata.
"Non possiamo rassegnarci alla tragedia umanitaria in corso
ad Aleppo est", ha detto il ministro degli Esteri Paolo
Gentiloni in un'intervista all'ANSA a conclusione della tre
giorni romana, ribadendo che "se tutti dicono che ci vuole un
processo politico e negoziale, questo processo negoziale non si
costruisce sulle ceneri di Aleppo". Bisogna quindi "fermarsi e
consentire l'arrivo di aiuti umanitari per avere la possibilità
di avere un negoziato che funzioni".
E a Kerry che ieri sosteneva come Aleppo fosse ormai 'finita,
andata', ha risposto Federica Mogherini seduta sul palco
dell'Hotel Parco dei Principi accanto all'inviato speciale
dell'Onu per la Siria, Staffan De Mistura: "Dall'Ue sentirete
sempre un richiamo alla cessazione dei bombardamenti e alla
protezione dei civili. Io tuttora ritengo che abbiamo una
responsabilità politica e militare" nei loro confronti. Insomma,
per Mogherini Aleppo non deve essere abbandonata, ma sopratutto
non devono esserlo i suoi abitanti, ai quali è necessario
inviare al più presto "cibo e medicinali".
"Bisogna evitare a ogni costo che si continui a versare
sangue ad Aleppo", le ha fatto eco De Mistura che, nel suo
intervento ai 'Med Dialogues' ha lanciato un appello diretto ai
qaedisti di Al Nusra: "Andate via da Aleppo, trovate il coraggio
di lasciare la città".
Per ridare slancio ai negoziati, cui la Russia ha accettato
di dare il proprio contributo anche ottenendo di fatto che
l'uscita di scena di Bashar al Assad non sia più ritenuta una
precondizione, l'attenzione è ora puntata sul cambio di
amministrazione alla Casa Bianca. "Andremo presto a New York e
Washington" a parlare con il presidente eletto Trump, ha
annunciato De Mistura. "La priorità deve essere lottare contro
Daesh, ma se vogliamo sconfiggerlo dobbiamo ricordare la lezione
imparata in Iraq e Libia, e cioè bisogna trovare una soluzione
politica inclusiva, altrimenti l'alternativa potrebbe essere
un'insidiosa guerriglia".(ANSAmed).
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>>>ANSA/ Spiragli su Aleppo, Mosca 'pronta a discutere' con Usa
Gentiloni: 'La pace non si costruisce sulle ceneri della città'