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Gentiloni, negoziato Siria non si costruisce su ceneri Aleppo

Intervista ANSA, spero che Trump non cancelli intese Iran e clima

Redazione Ansa

   - ROMA -    "Non possiamo rassegnarci alla situazione che c'è in Siria, alla tragedia umanitaria in corso ad Aleppo Est. Io ho ripetuto più volte in questi giorni che se tutti dicono che ci vuole un processo politico e negoziale, questo processo negoziale non si costruisce sulle ceneri di Aleppo. Quindi fermarsi e consentire l'aiuto umanitario è strettamente legato alla possibilità di avere un negoziato che funzioni". Lo ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in un'intervista all' ANSA, al termine dei Med Dialogues, tenuti da giovedì ad oggi a Roma.    

Nel chiudere i lavori della conferenza , Gentiloni aveva accennato a possibili spiragli di trattativa sulla Siria nati ieri nell'incontro a Roma tra il  segretario di Stati Usa, John Kerry, e il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov .

 "Mi auguro che nei prossimi giorni  - ha detto il titolare della Farnesina  -  gli spiragli aperti qui a Roma si trasformino nella protezione umanitaria di chi oggi è ad Aleppo est, ma si trasformino anche nelle premesse di quel negoziato cui Staffan De Mistura sta lavorando". 

  Nell'intervista all'ANSA, il ministro ha anche parlato dei rapporti tra Italia e Stati Uniti.  "Ci aspettiamo di collaborare" con l'amministrazione Trump così come con tutte le amministrazioni Usa precedenti. "Aspettiamo anche di vedere quali scelte farà la nuova amministrazione americana in politica internazionale. Mi auguro che alcune acquisizioni fondamentali di questi anni restino in piedi: penso all'intesa sul nucleare iraniano e a quella sul cambiamento climatico. Sono convinto che tra Italia e Stati Uniti ci sarà una collaborazione molto utile".

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