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Turchia: mai usato migranti come ricatto per l'Europa

Negoziati da anni. Migranti liberi entrare in Ue se vogliono

Redazione Ansa

ROMA - "Non abbiamo mai usato immigrati e rifugiati come 'ricatto' politico per entrare nell'Unione Europea". Lo ha detto il viceministro degli Esteri turco, Ahmet
Yildiz, nel suo intervento alla seconda giornata del forum 'Med dialogues' a Roma.

"Il nostro accordo" sui migranti "con l'Europa e' stato un accordo conveniente per tutti e funziona bene. Se c'e' un problema non riguarda i rifugiati, ma l'impegno pluridecennale preso con i cittadini turchi", ha detto ancora Yildiz.

"Continueremo a fare quello che abbiamo fatto. Speriamo comunque che la situazione con l'Europa cambi perché' sono decenni e decenni che negoziamo e la situazione sta diventando discriminante".

Per quanto riguarda l'ondata di migranti che arrivano da Siria e Iraq la Turchia "mantiene la frontiera aperta e la manterrà anche in futuro, anche se ora ci aspettiamo altri migranti da Aleppo. Cerchiamo di gestire i migranti con responsabilità ed umanità", ha affermato Yildiz. "La Turchia è rimasta sorpresa dalla brutalità del regime di Damasco verso il proprio popolo. Non ce lo aspettavamo", ha osservato il vice ministro.

In ogni caso, "se i migranti vorranno entrare in Europa, li lasceremo liberi di farlo. Non è un problema nostro, è un problema della comunità internazionale", ha detto ancora Yildiz, rispondendo ad una domanda alla Ue. "I cittadini turchi si sentono traditi quando si parla di adesione alla Ue. La questione dei visti non è iniziata con la Siria, era un accordo che si era concluso molto prima, non vogliamo che la questione siriana sia un ostacolo, non lo possiamo accettare", ha aggiunto.

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