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Med: Mattarella, crisi migranti non risolta, ora più Ue

Capo stato riceve partecipanti ai Med Dialogues

Il presidente Mattarella riceve al Quirinale i partecipanti ai Med Dialogues

Redazione Ansa

(di Fabrizio Finzi)

ROMA - Serve sempre più una piena collaborazione internazionale "per contrastare il quotidiano stillicidio di vite umane che si consuma, da troppo tempo nel Mediterraneo e che ci ricorda che l'emergenza migratoria è molto lontana dall'esaurirsi". Nuovo allarme del presidente Sergio Mattarella per la crisi dei migranti, che oggi ha molto parlato di Mediterraneo, delle sue tante crisi e tante potenzialità esortando la comunità internazionale, e in particolare l'Europa, a tenere in cima all'agenda delle priorità il "mare nostrum".

Occasione della riflessione del presidente è stata la seconda edizione dei Med Dialogues che ha riunito a Roma i principali attori della regione, ricevuti in serata al Quirinale insieme al ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. "L'Italia avverte una responsabilità particolare per il Mediterraneo", ha infatti premesso Mattarella. Questa responsabilità è "frutto della consapevolezza che la nostra stabilità e il nostro benessere sono inscindibili da quelli dei nostri vicini, circostanza che ci ha spinto ad assumere da tempo un ruolo attivo e propositivo per il Mediterraneo ed ad invocare con determinazione un accresciuto impegno della comunità internazionale". Ma se la complessità della situazione con crisi esplosive dalla Siria al Libano è evidente, per Mattarella non bisogna per questo tirare i remi in barca. "Questa area, ha aggiunto Mattarella, "non è sprofondata in una crisi irreversibile" e questa Regione è "davvero un patrimonio comune". Anche se "troppi sono gli attacchi portati a questo 'unicum' che sarebbe interesse universale tutelare e sviluppare".

Un concetto rafforzato dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni che ha confermato quanto oggi il Mediterraneo si trovi "al centro di crisi multiple e complicate". E come "l'Italia si trova al centro di questo scenario di instabilità per cui sta lavorando perché il Mediterraneo sia in cima all'agenda internazionale". Perché, ha osservato il titolare della Farnesina, "il Mediterraneo è la Regione dove in ultima analisi prende forma il futuro dell'Europa".

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