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Il Re incarica Rajoy, Spagna verso uscita del tunnel della crisi

Psoe conferma via libera a leader Pp, Podemos in piazza

Redazione Ansa

(di Francesco Cerri)

(ANSAmed) - MADRID - Madrid uscirà dalla infinita crisi politica sabato sera quando il Congresso eleggerà nuovo capo del governo il leader Pp Mariano Rajoy, premier uscente da 10 mesi. Re Felipe VI ha incaricato ieri il veterano politico galiziano di formare il nuovo governo dopo avere ricevuto dal leader provvisorio del Psoe Javier Fernandez la conferma che i socialisti si asterranno al secondo turno sul nome di Rajoy per chiudere la crisi e evitare nuove elezioni, le terze in un anno. La presidente del Congresso Ana Pastor ha subito convocato per oggi la sessione di investitura. I tempi sono stretti. Senza un nuovo premier lunedì la Spagna automaticamente tornerebbe alle urne a Natale.

Il primo voto di fiducia, che Rajoy perderà perchè non ha la maggioranza assoluta necessaria, è previsto giovedì. Il secondo, a maggioranza semplice, sabato sera: sarà eletto con 170 voti a favore (Pp, Ciudadanos, Coalicion Canaria) su 350, l'astensione del gruppo socialista (84 deputati), il voto contrario di Podemos, nazionalisti baschi e catalani. Rajoy ha confermato dopo il colloquio con il re che formerà un governo di minoranza appoggiato solo sui 139 deputati popolari. Molti prevedono una "legislatura da infarto" per il rischio permanente che il governo cada di fronte a un Congresso nelle mani dell'opposizione. Ciudadanos appoggerà Rajoy solo per l'investitura, poi andrà all'opposizione con Psoe, Podemos e i nazionalisti. "Sono perfettamente consapevole della difficoltà di governare in minoranza" ha ammesso Rajoy, determinato a cambiare strategia rispetto ai granitici quattro anni di governo con maggioranza assoluta Pp. Ora promette "dialogo e accordi" con l'opposizione 'costituzionalista' - cioè Psoe e Ciudadanos - solo modo perchè il governo possa essere "stabile e durevole".

Per la Spagna sarà una legislatura senza precedenti dalla fine della dittatura franchista. Con un governo di minoranza debole, costretto a continui compromessi con una opposizione non più monolitica come ai tempi del bipartitismo Pp-Psoe ma a quattro nella quale il partito più importante, il Psoe, in crisi aperta, minato dalla ribellione del settore 'sanchista' vicino all'ex-segretario Pedro Sanchez defenestrato il primo ottobre, sarà sottoposto alle spinte destabilizzanti da sinistra di Podemos. Il segretario 'viola' Pablo Iglesias accusa i socialisti di "tradimento", sostiene che Podemos ora è il solo partito di opposizione alla "triplice alleanza" Pp-Psoe-Ciudadanos e prevede di occupare la piazza. Sabato ha invitato il popolo di sinistra a 'circondare' il Congresso al momento del 'si' a Rajoy.

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