(ANSAmed) - ROMA, 14 OTT - "Con un voto sconcertante e fuori
dalla storia, su cui anche l'Italia porta delle responsabilità,
il Consiglio esecutivo dell'Unesco ha avallato la pretesa di
alcuni paesi arabi di sradicare ogni riferimento alla radice
ebraica dall'area della Città Vecchia di Gerusalemme in cui
sorge il Muro Occidentale, il luogo più sacro agli ebrei di
tutto il mondo. Gerusalemme, la capitale unica e indivisibile di
Israele. Città nella quale oggi, tutte le fedi trovano il loro
spazio, garantito dallo Stato, per professare liberamente il
proprio credo". Così la presidente dell'Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane (Ucei) Noemi Di Segni, sul voto dell'Unesco.
"Una decisione - sottolinea Di Segni - che non esito pertanto
a definire aberrante e che non può passare nell'indifferenza
dell'opinione pubblica, dell'intero governo italiano e delle
istituzioni europee. Oggi più che mai è invece necessaria una
corretta, e non distorta, lettura delle reali concatenazioni
storiche che hanno portato all'assetto attuale dei rapporti in
Medio Oriente".
Nella risoluzione votata ieri a larga maggioranza dal
Consiglio, ci si riferisce a questi luoghi soltanto con il nome
indicato dalla tradizione islamica. "Dei 58 paesi rappresentati
nel Consiglio - prosegue Di Segni -, soltanto sei si sono
opposti. Voglio qui ricordarli: Stati Uniti d'America, Regno
Unito, Germania, Olanda, Lituania ed Estonia".
"Questa risoluzione - conclude la presidente dell'Ucei -
conferma, se mai ce ne fosse bisogno, la totale sconnessione
delle Nazioni Unite dagli obiettivi autentici e sinceri che
hanno ispirato la sua costituzione nel dopoguerra.
Un'organizzazione che di unito non ha più nulla e che nelle sue
diverse ramificazioni si esprime sempre più come realtà
politicizzata e appiattita, miope e incapace di farci sognare un
futuro di pace e sicurezza". (ANSAmed).
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Mo: Di Segni (Ucei), decisione aberrante dall'Unesco
Voto fuori da storia. Anche l'Italia porta delle responsabilità