(ANSA) - BUDAPEST/BERLINO, 30 SET - "Lanceremo un messaggio a
Bruxelles: non si può fare politica contro la volontà della
gente". Attraverso il portavoce del governo, il premier Viktor
Orban ha già annunciato il risultato 'politico' del referendum
che si tiene domenica in Ungheria sulla redistribuzione dei
profughi in Europa. I sondaggi prevedono che l'80% dirà 'no'
alle quote decise dall'Unione europea per i ricollocamenti, ma
al tempo stesso mettono in forte dubbio che il quorum dei voti
validi superi il 50%, rendendo legittima la consultazione.
Il nazional-populista Orban cerca dichiaratamente un avallo
plebiscitario da usare contro ogni futuro piano di
ricollocamento di migranti in Ungheria, Paese peraltro che
l'anno scorso ha concesso asilo solo a 508 persone.
Orban sostiene che i flussi migratori vadano fermati già ai
confini dell'Ue, anzi al di là: va creata "una gigantesca città
dei profughi" in Libia o da qualche altra parte in Nord Africa
dove riportare anche tutti i migranti entrati clandestinamente.
E secondo il premier ungherese bisogna rafforzare la difesa
comune dei confini, costruendo recinzioni, come ha fatto
l'Ungheria col reticolato al confine meridionale, e respingendo
in mare i barconi dei trafficanti di esseri umani.
Assieme a Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia, l'Ungheria
fa parte del gruppo di Visegrad, i quattro Paesi che si stanno
coordinando per resistere alle politiche Ue di accoglienza.
(ANSAmed).
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L'Ungheria domenica al voto, sfida all'Europa sui migranti
Referendum per no ad accoglienza. Orban, fermare flussi fuori Ue