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Libia: come favorire dialogo e costruire stato di diritto?

Convegno Reset a Tunisi, focus su soluzione centrale o federale

Redazione Ansa

(ANSAmed) - TUNISI, 30 SET - "Una situazione complicata e di difficile risoluzione quella attuale in Libia, piena di contraddizioni ma anche di possibili soluzioni, in cui tutte le parti dovrebbero poter dire la loro, anche le tribù locali e la società civile. Poteri locali e centrali infatti si intersecano, molte sono le opzioni ancora possibili, stato centrale, federale, ma il tutto nell'ottica di un buon quadro generale che è quello dell'accordo di Skhirat del dicembre 2015". Questo il senso dell'intervento del prof. Fadel Lamen, del Rafik Hariri Center for the Middle East, Atlantic Council, oggi al convegno a Tunisi dell'Associazione Internazionale Reset-Dialogues on Civilisations su "State-building in Libya. Integrating Diversities, Traditions, Citizenship".

Una conferenza che ha tentato di rispondere alla domanda su come, in uno scenario di crisi persistente e in assenza di un'autorità capace di assicurare l'unità nazionale, sia possibile costruire uno Stato di diritto, in grado di esercitare la propria sovranità e di assicurare l'integrità territoriale e la sicurezza dei cittadini attraverso istituzioni stabili.

La recente formazione di un governo di unità nazionale cerca infatti di porre fine ad anni di violenze, ma le difficoltà e le divisioni da superare sono ancora numerose. Molti interventi dei partecipanti si sono concentrati sui vari aspetti della società libica, stratificata e complessa, e delle possibilità di intervento della comunità internazionale in favore del dialogo libico come soluzione alla crisi attuale.

La conferenza ha offerto l'occasione per riflettere attraverso un'analisi politica, giuridica e sociologica sugli scenari di un reale processo di State-building, ha affermato Giancarlo Bosetti, direttore di Reset-Dialogues on Civilizations. (ANSAmed) Leggi l'articolo completo su ANSA.it