(di Patrizia Antonini)
(ANSAmed) - BRUXELLES, 15 SET - Bruxelles vara il suo piano
Marshall per l'Africa, una piattaforma che partendo da una base
di 3,7 miliardi di euro e grazie a leve moltiplicatrici potrà
arrivare a sprigionare un potenza di fuoco da 44 miliardi di
euro di investimenti, anzi fino a 88 miliardi, se Stati membri e
altre istituzioni contribuiranno. "Una rivoluzione copernicana",
la chiama l'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini, grande
regista dell'operazione.
L'obiettivo del 'piano Mogherini' è creare una situazione
"win win", spiega il capo della diplomazia europea, con
opportunità sia per le imprese dell'Unione che per i Paesi
beneficiari. La posta in gioco sono sviluppo, occupazione,
stabilizzazione, o in altre parole, le principali cause delle
migrazioni.
Un'iniziativa che alla Commissione sperano di vedere già in
funzione per marzo 2017, in occasione del vertice Ue-Africa, e
che nel medio-lungo termine potrà dare frutti importanti perché,
avverte Mogherini, "44 miliardi di euro sono più di quanto l'Ue"
abbia mai investito "sull'aiuto allo Sviluppo a livello
mondiale, di cui è primo donatore. Si tratta di un importo molto
cospicuo, che può fare la differenza".
Ma l'Alto rappresentante chiarisce anche: "Il Piano di
investimenti ed i Migration compact sono due progetti separati,
che agiscono insieme perché entrambi ci aiuteranno a gestire il
fenomeno migratorio. Nel caso del Piano più nel lungo periodo;
mentre con i 'compact' nell'immediato".
Per l'ex ministro e ora europarlamentare Pd Cecile Kyenge si
tratta comunque di un segnale "importante" per "agire sulle
cause profonde dell'immigrazione dall'Africa verso l'Europa. E'
il pilastro decisivo da mettere in campo per affrontare la
crisi".
Intanto l'Ue stringe le maglie dei controlli alle sue
frontiere esterne per ridurre immigrazione irregolare e lottare
contro il terrorismo. Lo annuncia il presidente della
Commissione Jean Claude Juncker nel suo discorso sullo stato
dell'Unione: "Ogni volta che una persona entrerà in Ue sarà
registrata, con luogo, data e motivo dello spostamento".
Bruxelles ha infatti allo studio un Sistema di informazioni
di viaggio e autorizzazione (Etias) che permetterà uno screening
dei viaggiatori di Paesi Terzi che non hanno obbligo di visto,
determinando la loro candidabilità ad entrare nell'area
Schengen, e se la loro presenza ponga rischi. Per novembre la
Commissione conta di presentare la proposta di legge.
Per metà ottobre è inoltre previsto l'avvio delle attività
della nuova agenzia europea dei guardacoste e guardie di
frontiera, dopo l'ok definitivo giunto oggi del Consiglio
Ue.(ANSAmed).
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Migranti: Ue lancia il suo Piano Marshall per l'Africa
Più controlli a frontiere Europa. Da ottobre guardie frontiera