(ANSAmed) - TUNISI, 26 AGO - Non ha lesinato dati e cifre il
premier incaricato tunisino Youssef Chahed nel suo discorso
programmatico davanti al parlamento del Bardo, riunito oggi in
udienza plenaria per la decidere sulla fiducia al governo di
unità nazionale.
Chahed aveva preannunciato di voler essere sincero e cosi' ha
fatto, dipingendo una situazione finanziaria difficile con un
debito pubblico salito ormai al 62% del Pil (56 mln di dinari
nel 2016), con la produzione dei fosfati calata del 60%, con un
crollo del settore energetico e turistico, accompagnata da un
aumento doppio della massa salariale statale: insomma una
situazione alla quale porre subito rimedio con misure ad hoc.
"A causa di queste difficoltà abbiamo fatto ricorso all'aiuto
dell'Fmi, e non il contrario, se le cose non andranno meglio nel
2017, la Tunisia dovrà necessariamente adottare una politica di
austerità. Tutti sono responsabili di questa situazione anche se
un certo sentimento di impunità ha aggravato la situazione,
dalla quale dobbiamo pero' uscire da soli. Per questo abbiamo
più che mai bisogno di unione nazionale'' ha detto il premier ai
deputati.
''In cima alle priorità la lotta al terrorismo per la quale
metteremo in atto tutti i meccanismi legislativi che permettano
la protezione delle forze dell'ordine, ma la responsabilità di
questa lotta investe anche tutti i cittadini che devono
assicurare una corretta educazione ai loro ragazzi e proteggerli
da questo pericolo. Inoltre mi impegno a dire la verità sugli
omicidi politici dei deputati Chokri Belaid e Mohamed Brahmi''.
''Seconda priorità la lotta alla corruzione, per la quale ci
impegnamo a mettere in atto un quadro giuridico adeguato che
faciliti il compito della Commissione nazionale Anticorruzione.
In quest'ottica prometto che tutti i membri del governo dovranno
dichiarare i loro beni nel giro di due settimane'', ha affermato
ancora Chahed.
Riguardo allo sviluppo il premier incaricato ha sottolineato
come sia necessario tornare al lavoro e incoraggiare gli
investimenti facendo fronte agli scioperi selvaggi affinché
possa riprendere la produzione dei fosfati.
Altro capitolo quello dell'ambiente e dei rifiuti urbani:
''non è stata creata alcuna centrale di riciclo di rifiuti
solidi urbani negli ultimi cinque anni, e quello dei rifiuti è
sicuramente un problema da risolvere oggi adottando un altro
tipo di approccio, con l'intervento delle amministrazioni
locali".
"Non sono qui solo per ottenere il voto di fiducia - ha
concluso - ma perché voi accettiate la nostra nuova visione.
Dobbiamo rimanere tutti uniti per la Tunisia e la mia mano
sempre tesa verso di voi'', ha detto ai deputati.(ANSAmed).
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Tunisia: premier incaricato lancia allarme conti pubblici
Debito pubblico 62% Pil, fosfati -60%. Appello a unità Paese