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Francia: i nazionalisti corsi minacciano i jihadisti dell'Isis

'Rappresaglie se colpirete il nostro territorio'

Conferenza stampa notturna del Fronte di Liberazione Nazionale della Corsica (Flnc) organizzata in segreto in una foresta in Corsica (foto archivio)

Redazione Ansa

PARIGI - Il Fronte di Liberazione Nazionale della Corsica (Flnc) minaccia gli "islamici radicali" dell'Isis di rappresaglie in caso di attacco sull'isola francese. "La lotta di liberazione nazionale non è finita", afferma il gruppo clandestino in un comunicato pubblicato da Corse-Matin. Questa volta però il 'destinatario' del messaggio non è lo Stato francese ma i potenziali jihadisti pronti a colpire sull'Ile-de-Beauté. Ogni attacco farebbe scattare "una risposta determinata senza indugi", avverte il gruppo clandestino che a giugno annunciò la sua "smilitarizzazione".

"La volontà dei salafiti - osserva il comunicato - è chiaramente di impiantare in casa nostra la politica dell'Isis e noi siamo pronti. La vostra filosofia medioevale non ci spaventa". E ancora: Il popolo corso "è forte (...) di scelte politiche difficili che non ci hanno mai fatto scivolare come voi nella barbarie (...) Sappiate che ogni attacco contro il nostro popolo susciterebbe da parte nostra una risposta determinata senza indugi". Il Flnc non ha mai deposto le armi e detiene un importante arsenale da guerra. Un messaggio è anche rivolto allo Stato francese che avrebbe "una parte importante di responsabilità se il dramma dovesse prodursi qui da noi".

La Corsica è regolarmente teatro di preoccupanti episodi islamofobi. A febbraio un ristorante kebab e l'ingresso di una macelleria halal sono state colpite da una raffica di 56 colpi di mitragliatrice. La comunita' musulmana dell'isola non e' nuova a questo tipo di intimidazioni. Lo scorso anno, il prefetto, Christophe Mirmand, emise un'ordinanza per vietare le manifestazioni in un quartiere di Ajaccio, preso di mira da violente dimostrazioni durante le quali venne profanata e vandalizzata una moschea. Le violenze cominciarono dopo l'aggressione, avvenuta la notte di Natale, contro due pompieri, rimasti feriti, e un poliziotto nel quartiere popolare dei Jardins de l'Empereur. Anche in quell'occasione i manifestanti urlarono slogan xenofobi come "Fuori gli arabi", "Siamo a casa nostra".

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