(ANSAmed) - ROMA, 25 LUG - "Lo stato d'emergenza dichiarato
dal governo turco non è la legge marziale": lo sottolinea un
comunicato dell'Istituto di Cultura Turco di Roma
"A differenza della legge marziale - si legge nel comunicato
- lo stato di emergenza non significa un aumento della presenza
militare nelle strade o la crescente influenza dell'esercito sul
governo. Stato di emergenza non avrà un impatto diretto sulla
vita quotidiana delle persone, come non vedremo i soldati che
pattugliano in strade o che bloccano le strade. Secondo la legge
turca, durante lo stato di emergenza, l'esercito è ancora sotto
il controllo degli organismi civili come il presidente, il
governo e i governatori (nelle loro province)".
Lo scopo principale dello stato di emergenza è quello di
permettere "ai governi di prendere decisioni e azioni rapide per
mezzo di ordini esecutivi". Nel caso della Turchia, si ricorda,
serve a "prendere decisioni rapide per rimuovere i membri
dell'organizzazione di Gulen dalle istituzioni statali",
organizzazione accusata di aver organizzato il golpe il cui fine
"è abbattere il governo democraticamente eletto".
"A differenza di quanto si dice nei media occidentali -
conclude - altri gruppi di opposizione stanno continuando a
operare liberamente in Turchia e quello che stiamo vedendo non è
un giro di vite del governo sull'opposizione", ma la reazione
contro gli autori del tentato colpo di stato. (ANSAmed).
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