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Bozza vertice Ue, ridurre flussi migranti nel Med centrale

Entro settembre proposta Piano investimenti con Paesi terzi

Redazione Ansa

BRUXELLES - "Il flusso di migranti nel Mediterraneo centrale - la maggior parte dei quali non necessita di protezione internazionale - resta allo stesso livello dello scorso anno, e deve essere ridotto" mentre "si salvano vite e si colpisce il modello di business dei trafficanti". Così la bozza di conclusioni del vertice dei leader Ue del 28 e 29 giugno.

"Per raggiungere risultati rapidi nella prevenzione dell'immigrazione illegale ed i rimpatri, il Consiglio europeo chiede un nuovo quadro di cooperazione con i Paesi di origine e transito, in linea col Piano d'azione della Valletta". Questo attraverso lo "Sviluppo della comunicazione della Commissione".

L'Ue "attuerà velocemente un nuovo quadro di partnership basato su incentivi efficaci e adeguata condizionalità, iniziando da un numero limitato di Paesi di origine e transito prioritari".

"La Commissione Ue presenterà una proposta per un Piano di investimenti con i Paesi Terzi entro settembre, che dovrà essere esaminato come priorità dal Parlamento e dal Consiglio europeo". Si legge nella bozza di conclusioni del vertice. Inoltre il Consiglio europeo "ribadisce di essere pronto a sostenere il Governo di unità nazionale (Gna) libico, e chiede a tutti i gruppi in Libia di lavorare col Gna come unico governo legittimo per ristabilire stabilità, lottare contro il terrorismo e affrontare la migrazione nel Mediterraneo centrale".

Con i Paesi Terzi gli obiettivi da perseguire - si legge nella bozza - sono i seguenti: "risultati specifici e misurabili in termini di rapidi rimpatri di migranti irregolari, incluso con accordi temporanei, nell'attesa di pieni accordi di riammissione. Creare e applicare le leve necessarie, utilizzando tutte le politiche Ue rilevanti, incluso commercio e sviluppo; mobilitare elementi che ricadono nelle competenze degli Stati membri e cercare sinergie con gli Stati rispetto a Paesi specifici". A guidare l'attuazione del nuovo approccio sarà "l'Alto rappresentante ed assicurerà l'appropriato coordinamento tra i servizi delle istituzioni Ue e gli Stati membri. Consiglio e Commissione monitoreranno regolarmente il processo, ne valuteranno i risultati, informando il Consiglio europeo".

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