(ANSAmed) - ROMA, 14 GIU - L'avanzata delle milizie libiche
verso Sirte contro l'Isis è un elemento "molto incoraggiante",
condotta dalle milizie di Misurata e dalle guardie delle
infrastrutture petrolifere. "Il generale Khalifa Haftar non ha
avuto nessun ruolo, su Sirte è stato assente". Lo ha detto il
ministro degli Esteri Paolo Gentiloni al convegno 'Crisi in
Libia', organizzato dall'Istituto affari internazionali a Roma.
L'avanzata dimostra "che un'azione dei libici contro l'Isis è
possibile", e su questo lavora l'Italia.
I progressi su Sirte dimostrano che l'Italia ha fatto bene a
evitare il cortocircuito interventista, "contro il quale mi sono
battuto per settimane", ha detto il titolare della Farnesina.
"Tre mesi fa c'era chi parlava di 8.000 jihadisti a Sirte. Ora
dicono che sono rimasti in 120, ha continuato. "Abbiamo lavorato
come Italia perché fossero i libici ad affrontare" l'Isis. "E
credo che abbiamo fatto bene".
Sul ruolo di Haftar, il ministro ha ribadito che le forze che
sostengono il generale devono riconoscere il processo politico
unitario e il governo. Il momento "difficile per Haftar, che si
era accreditato" come unico baluardo contro l'Isis mentre ora a
Sirte avanzano altre forze, deve spingere ad "aprire uno
spiraglio" per rendere il governo "più inclusivo" perché la
priorità è "l'unità della Libia". Su questo, ha tuttavia
avvertito, "c'è molto lavoro da fare", l'Italia "ci sta
provando". (ANSAmed).
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Libia: Gentiloni, Haftar assente in avanzata su Sirte
Progressi dimostrano che azione libici contro Isis è possibile