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Papa: 23/5 riceve imam di al Azhar,massima autorità sunnita

Riparte dialogo,Bergoglio guarda a ogni branca islamica,per pace

L'Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyib

Redazione Ansa

(di Giovanna Chirri)

CITTA' DEL VATICANO - "Voglio incontrarlo, la stiamo preparando, vedrete che ce la faremo", aveva detto il Papa sull'aereo al ritorno dal Messico, lo scorso febbraio. Oggi c'è la certezza che Bergoglio e l'imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyib si incontreranno lunedì prossimo, 23 maggio. I dettagli sono ancora da definire, ma, ha detto padre Federico Lombardi, l'udienza è certa. Il Papa dunque accoglierà in Vaticano l'imam della università del Cairo, il primo centro dell'islam sunnita nel mondo. Un incontro di grande portata, sia per i rapporti tra Santa Sede e islam che per il dialogo interreligioso, e di grande rilevanza anche per il ruolo che le grandi religioni possono svolgere nel mondo nella situazione di "terza guerra mondiale a pezzi" denunciata da papa Bergoglio, nella quale tanto peso ha avuto l'emergere violento del sedicente "Stato islamico".

L'udienza sancirà dunque la completa riapertura del dialogo tra Vaticano e al Azhar, che ha vissuto tensioni durante il pontificato di papa Ratzinger, a partire dal fraintendimento del discorso di questi alla università di Ratisbona. L'università sunnita di al-Azhar, che forma migliaia di imam all'anno, si oppone completamente a una interpretazione letterale del Corano per quanto riguarda violenza e guerra santa, cioè a dare legittimità teologica al terrorismo, anche se nei fatti non tutti gli imam sunniti del mondo lo fanno.

Per il Papa il dialogo con l'islam in tutte le sue correnti è fondamentale: in gennaio ha ricevuto in Vaticano il presidente dell'Iran sciita, Rohani, e sempre in gennaio ha accettato un invito, che ancora non si è concretizzato, a visitare la grande moschea di Roma. L'11 maggio inoltre papa Francesco ha ricevuto Baba Edmond Brahimaj, capo mondiale della comunità dei Bektashi (di Albania, una confraternita islamica di derivazione sufi. Brahimaj dopo l'udienza ha definito Bergoglio "una guida che porta la bandiera della pace, della convivenza pacifica tra le religioni, tra i popoli e le nazioni. Sosteniamo fortemente questo suo percorso e il cammino intrapreso nel nome di Dio e della fraternità tra i popoli".

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