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Turchia: Davutoglu si dimette da carica premier, resta in Akp

Opposizione, dimissioni sono golpe Erdogan

Turchia: premier Davutoglu annuncia dimissioni

Redazione Ansa

ISTANBUL - Il premier turco Ahmet Davutoglu ha annunciato le sue dimissioni al termine di un vertice del partito di governo Akp, in cui è emersa l'impossibilità di restare in carica dopo lo scontro con il presidente Recep Tayyip Erdogan. L'Akp terrà un congresso straordinario il 22 maggio per eleggere il suo successore.

La crisi di governo è scoppiata negli ultimi giorni, dopo che i vertici del partito avevano tolto a Davutoglu il potere di nominare i leader provinciali. Una mossa che gli analisti attribuiscono allo scontro con Erdogan per le sue posizioni non abbastanza 'lealiste', specie sul presidenzialismo, i diritti civili e il dialogo con i curdi.

Nel suo discorso di addio, Davutoglu ha annunciato che non si candiderà al congresso ma resterà nel partito. "Il nostro rapporto di lealtà con il presidente continuerà", ha assicurato il premier dimissionario, difendendo il suo lavoro alla guida del governo turco, da quando nell'estate del 2014 ha preso il posto di Erdogan, eletto presidente.

Nelle elezioni anticipate del primo novembre scorso, l'Akp aveva ritrovato la maggioranza assoluta in Parlamento, che non aveva ottenuto in quelle precedenti di giugno. "Non vivo questa decisione come un fallimento o un dispiacere", ha aggiunto Davutoglu.

Stamani un consigliere di Erdogan ha escluso elezioni anticipate dopo la scelta del nuovo leader del partito, ma molti osservatori ipotizzano che punti a un ritorno alle urne in autunno per cercare di ottenere la maggioranza dei 2/3, necessaria per approvare la sua riforma presidenzialista della Costituzione.

Opposizione, dimissioni Davutoglu sono golpe Erdogan

Le dimissioni di Ahmet Davutoglu da primo ministro della Turchia sono un "golpe di palazzo" del presidente Recep Tayyip Erdogan. Lo ha detto Kemal Kilicdaroglu, leader del principale partito di opposizione, i socialdemocratici del Chp. "Le dimissioni di Davutoglu non devono essere percepite come una questione interna al partito, tutti i sostenitori della democrazia devono resistere a questo golpe di palazzo", ha detto Kilicdaroglu, secondo cui la scelta rientra nella strategia di Erdogan verso una riforma presidenzialista per accentrare ulteriormente il potere nelle proprie mani.

In precedenza Erdogan aveva definito le dimissioni di Davutoglu, nonché la convocazione di un congresso straordinario per eleggere il suo successore, come frutto di "una decisione del primo ministro". Secondo molti analisti, all'origine delle inattese dimissioni di Davutoglu c'è però uno scontro proprio con Erdogan per le sue posizioni non abbastanza "lealiste" su temi chiave come il presidenzialismo.

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