ANSA) - ROMA, 28 APR - "Voglio ribadire che il governo non ha
nessuna intenzione di inviare forze militari in Libia al di
fuori del contesto di cui abbiamo parlato in queste settimane
che è un contesto che non si è realizzato". Così il ministro
degli Esteri Paolo Genitloni alla Camera riferendosi alla
mancata stabilizzazione del governo di unità libico e a una
richiesta in tal senso dallo stesso governo di Al Sarraj.
Non ci sarà "nessun intervento militare senza richieste del
governo libico e la validazione del Consiglio di sicurezza delle
Nazioni Unite", ha spiegato Gentiloni. "In questo contesto si
potrà parlare" di eventuali missioni, "ma avremo bisogno di
tutto il parlamento e di una cornice internazionale". "Stiamo
lavorando per cercare di consolidare la presenza del governo di
accordo nazionale dopo la sua istallazione a Tripoli e nella
convinzione che vi sia la premessa per raggiungere l'obiettivo
di isolare la minaccia terroristica e dall'altro di prevenire
fenomeni migratori", ha detto ancora, aggiungendo che "l'unica
condizione è la stabilizzazione", che sarà una strada "molto
lunga".
"Non abbiamo numeri. Abbiamo detto che risponderemo ad
eventuali richieste del governo libico dopo averne discusso in
Parlamento e nella cornice Onu". Non si può dunque parlare di 5
mila oppure 900 uomini: "Per il momento si stratta di voci,
indiscrezioni, non certo di decisioni che il governo si accinge
a prendere" "Finora non è arrivata alcuna richiesta, neanche
sul terreno della protezione dei pozzi petroliferi da parte
delle autorità libiche". Lo ha detto il ministro degli Esteri
Paolo Gentiloni,
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Libia: Gentiloni, non ancora condizioni per invio militari
Serve cornice Onu. Da governo no richieste su protezione pozzi.