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Pavlopoulos, Turchia controlli migranti, non aiuti traffico

Presidente greco a Roma, vitale per Ue fine guerra in Siria

Il presidente della Repubblica ellenica Prokopis Pavlopoulos e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Redazione Ansa

(di Patrizio Nissirio) (ANSAmed) - ROMA, 27 NOV - "La fine della guerra in Siria è una questione esistenziale, vitale per l'Europa, anche se per altri paesi è una questione geopolitica": lo pensa il presidente della Repubblica greca Prokopis Pavlopoulos, parlando del tema drammatico dell'ondata migratoria verso l'Ue che si rovescia in prima battuta sulla Grecia e le sue isole. Con implicazioni che vanno dalla sicurezza, in particolare dopo le stragi di Parigi, alla tenuta stessa dell'idea di Europa. E con una certezza: "In Turchia non c'è controllo sui migranti, sui profughi, o sui terroristi. E da alcune informazioni nasce il sospetto fondato che ci sia anche una cooperazione con i trafficanti. La Turchia deve rispettare i suoi obblighi, se vuole proseguire il suo percorso europeo. Un percorso che non avversiamo, ma che può avvenire solo se viene rispettato il diritto europeo".

"L'Europa deve mettere fine alla guerra - ha dunque spiegato il presidente della 'Elliniki Dimokratia', che presso l'ambasciata di Grecia a Roma ha incontrato i più illustri grecisti italiani -. Per questo esprimo appoggio alla decisione della Francia di inviare una portaerei nella regione". Pavlopulos riunirà domani ad Atene i leader dei maggiori partiti su richiesta del premier Alexis Tsipras, che cerca un 'consenso nazionale' per far passare in parlamento le misure più controverse dell'ultimo memorandum. Ma oggi vuole parlare soprattutto dello scenario internazionale, con le sue forti tensioni. "La Grecia - ha spiegato - rispetta pienamente i suoi obblighi per il controllo dei migranti che arrivano in Europa, ma distingue chiaramente i rifugiati dai terroristi, per i quali applica la tolleranza zero. La Grecia sa che il suo confine è il confine dell'Ue, come sottolineato anche dai recenti accordi sull'immigrazione. E per questo rivendica il diritto sovrano al controllo delle frontiere e rifiuta pattuglie congiunte con la Turchia. Al contrario chiede l'aiuto dell'Europa, e mette il massimo impegno per la trasformazione di Frontex in una vera guardia costiera europea".

E con l'Italia, paese storicamente vicino ed affine alla Grecia, la sintonia è sempre fortissima.

"Mi ha molto colpito l'identità di vedute riscontrata sia con il presidente Sergio Mattarella, sia con la presidente Laura Boldrini sulla necessità di sostenere lo sforzo del popolo greco per la permanenza della Grecia nell'eurozona. Tutti e due riconoscono i sacrifici che abbiamo fatto per rispettare gli obblighi con i nostri partner. Ma ora sono loro a dover rispettare gli obblighi: la ricapitalizzazione delle banche, la ristrutturazione del debito secondo le regole dell'Esm, la correzione di eventuali sbagli fatti nelle misure decise. Sono totalmente d'accordo su tutti questi punti".

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