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Esplosione a Tripoli mentre si stringe su accordo

Gentiloni, convincere i più estremisti. Cauto ottimismo da Leon

Redazione Ansa

(di Giuseppe Maria Laudani) (ANSAmed) - IL CAIRO, 7 OTT - Per la Libia sono ore cruciali.

Una forte esplosione ha scosso questa mattina il Parlamento di Tripoli, riunito in seduta straordinaria per discutere sulle candidature da proporre nel futuro governo di unità nazionale, mentre si stringe per un'intesa finale. Dall'inviato speciale dell'Onu Bernardino Leon prevale un cauto ottimismo. Dopo mesi di trattative il diplomatico prevede infatti di potere annunciare nelle prossime ore una proposta finale sul futuro esecutivo, mentre da Tangeri, alla riunione ministeriale del Dialogo del Mediterraneo occidentale, il ministro Paolo Gentiloni ha esortato le parti più estremiste a sottoscrivere l'accordo, ma ha avvertito: "chi si mette fuori da questa intesa, poi non potrà accampare diritti di legittimità o di pari condizioni". "Senza l'intesa c'è il rischio di instabilità, terrorismo e, per quanto ci riguarda, anche di mantenere una situazione non gestita dell'immigrazione", ha aggiunto il ministro.

Mentre in Marocco prosegue incessante il lavoro della diplomazia, un razzo Rpg, lanciato da ignoti assalitori, è caduto in mattinata nel cortile posteriore del Congresso di Tripoli, fortunatamente senza causare danni materiali o vittime.

Secondo fonti della sicurezza libiche l'esplosione era mirata a sabotare la riunione del Congresso. E infatti poco dopo i partiti islamisti di Fajr Libya - strenui oppositori del governo di Tobruk, riconosciuto a livello internazionale - hanno abbandonato la seduta. Secondo la tv libica '218 Tv', l'annuncio dei candidati del Congresso potrebbe slittare a domani.

Il tempo stringe, aveva avvertito ieri notte Leon spingendo per arrivare entro stasera ad una soluzione definita: "siamo alla fase finale - aveva detto il diplomatico - aspettiamo i nomi di Tripoli e siamo fiduciosi che arriveranno". Intanto a New York la Libia ha dato il suo appoggio alla bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che autorizza un'operazione dell'Ue in acque internazionali contro i trafficanti di migranti nel Mediterraneo.

La nascita del governo di unità nazionale è un passo importante verso la costruzione della futura Libia, ma è solo l'inizio di un cammino, avvisano gli esperti, preoccupati dalla minaccia jihadista. L'Isis da mesi controlla infatti l'area di Sirte dove ha imposto un regime del terrore contro i civili. Ma la situazione è drammatica anche a Bengasi dove proseguono gli scontri e dove ogni giorno si contano vittime. (ANSAmed) Leggi l'articolo completo su ANSA.it