(ANSAmed) - ROMA, 3 AGO - La condanna non basta, la comunità
internazionale deve fare di più per fermare "il terrorismo" ed
il "continuo massacro israeliano che il suo governo incoraggia".
E' l'appello lanciato dall'ambasciatrice dello Stato di
Palestina in Italia, Mai Alkaila, nel corso di una conferenza
stampa, a tre giorni dalla morte di un bimbo di 18 mesi nel rogo
della sua casa in Cisgiordania ad opera di terroristi ebrei e
dell'uccisione di altri due giovani palestinesi da parte
dell'esercito israeliano.
I palestinesi "rifiutano la condanna ufficiale israeliana",
perché il loro governo è il "primo responsabile nell'incitare,
aiutare, organizzare e proteggere queste attività criminali" dei
coloni, ha affermato l'ambasciatrice, aggiungendo che il premier
Benjamin Netanyahu persegue una "strategia politica" volta ad
incoraggiare la crescita degli insediamenti israeliani in
Cisgiordania. La Palestina rivolge quindi un appello alla
comunità internazionale perché metta al bando "le armi proibite
usate dall'esercito israeliano, come i proiettili a farfalla",
perché inserisca nella lista nera dei gruppi terroristi il
movimento di coloni ultrà a cui è stato attribuito l'incendio
doloso a Nablus, denominato "cartellino del prezzo (da fare
pagare ai palestinesi per le loro azioni, ndr)". E poi, ad
attuare le risoluzioni dell'Onu per il riconoscimento dello
Stato palestinese con i territori occupati nel '67, Gerusalemme
Est capitale ed il rientro dei profughi.(ANSAmed).
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Mo: amb.Palestina in Italia, Israele incita atti criminali
Condanna uccisione bimbo in rogo in Cisgiordania