(ANSAmed) - RABAT, 30 LUG - Uffici chiusi, saracinesche
abbassate, città addobbate: è la Festa del Trono. Il Marocco
celebra il sedicesimo anniversario della salita al trono di re
Mohammed VI, 18º sovrano della dinastia Alaouita. L'attesa è
tutta per il tradizionale discorso del re, che sarà trasmesso a
reti unificate dalle televisioni marocchine, e che farà il
punto, come ogni anno, sull'andamento del Paese, sulle questioni
politiche, sul contesto internazionale e sulle prospettive
economiche, anticipando le linee guida dei progetti futuri.
Preceduto dal provvedimento di grazia che quest'anno ha
riguardato 1.012 detenuti, condannati dai tribunali del regno,
il discorso del re ci si aspetta che tocchi anche il tema caldo
del terrorismo.
Di fronte alle numerose minacce in tutto il Maghreb e nel
bacino del Mediterraneo, il Marocco ha messo a punto una doppia
strategia fin qui risultata vincente. Da un lato ha rafforzato
la lotta sul piano ideologico, creando centri di studio per la
formazione degli imam e del gotha religioso islamico, dall'altro
ha serrato i ranghi dell'intelligence creando una sorta di Fbi
dedicata all'estremismo. Da ultimo, l'istituzione di una
fondazione degli Ulema africani, le massime autorità religiose
musulmane, presieduta da Mohammed VI, che è "comandante dei
credenti", ha come obiettivo quello di coordinare e unificare
gli sforzi di tutta l'Africa islamica contro l'estremismo
religioso. (Ansamed)
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Marocco, Festa del trono: grazia per 1012 condannati
C'è attesa per il discorso di re Mohammed VI