(dall'inviato Patrizio Nissirio)
(ANSA) - ATENE, 6 LUG - Ha vinto, e ha fatto quello che aveva
promesso in caso di sconfitta: Yanis Varoufakis, il
ministro-star delle finanze greco si è dimesso dopo il trionfo
del 'suo' No "per aiutare Tsipras" nella trattativa, perché - ha
detto lui stesso sul suo blog - alcuni partner avevano fatto
sapere di non volerlo più vedere al tavolo delle trattative.
Alexis Tsipras, che ha bisogno di un accordo-lampo con i
creditori per evitare il crack definitivo dell'economia
ellenica, ha capito di non potersi più permettere un ministro
ormai considerato inavvicinabile dai partner internazionali -
che Varoufakis aveva etichettato come 'criminali' e 'terroristi'
-, decidendo di sostituirlo con il più tradizionale Euclid
Tsakalotos, già da settimane alla guida della squadra greca ai
negoziati. Un gesto che molti in Europa considereranno
conciliante.
"Non vi nascondo di essere nervoso ed ansioso", ha detto
quest'ultimo, ammettendo anche di aver "paura del palco" durante
il passaggio delle consegne al ministero: "E' un momento
difficile per la Grecia". E ha subito mostrato di voler
proseguire nella fermezza mostrata dal suo predecessore, che ha
ringraziato: "Non possiamo accettare accordi non praticabili per
la Grecia".
Inizialmente utile a forzare la mano nel negoziato con il suo
stile fuori dagli schemi, popolarissimo tra i simpatizzanti di
Syriza, Varoufakis avrebbe anche 'esagerato' - sussurrano fonti
informate ad Atene - con il suo discorso 'della vittoria' di
ieri sera: laddove Tsipras, forte del 61% del mandato popolare,
aveva subito usato toni di apertura verso i partner, il ministro
(sembra senza concordare con il premier) aveva ripetuto le
accuse ai creditori, imputando loro di aver fatto naufragare
ogni tentativo di intesa e di essere dietro la chiusura delle
banche. Questo avrebbe accelerato la sua uscita di scena dal
ministero: come al solito in moto, accompagnato da una folla
enorme di giornalisti e sostenitori. "Porterò addosso con
orgoglio il disgusto dei creditori", è stata la sua frase più
forte nel blog intitolato 'Minister no more'.
Al suo posto arriva Tsakalotos, 'mente' economica di Syriza,
accademico formatosi a Oxford, già pienamente coinvolto nelle
trattative. Che, si spera ad Atene, saprà ora condurre il
braccio di ferro con maggiore diplomazia pur evitando
concessioni all'austerità, come chiesto dalla maggioranza dei
greci che ieri hanno votato nel referendum.
La vittoria del No ha cambiato nel giro di poche ore anche il
quadro politico greco. Tsipras, ormai saldamente in sella dopo
essere stato considerato quasi politicamente defunto per aver
chiesto il voto, ha visto insieme al presidente della Repubblica
Prokopis Pavlopoulos dirigenti di tutti i partiti (eccezion
fatta gli estremisti di destra di Alba Dorata) ed ha incassato
il sostegno di cinque forze politiche tra cui quelle
dell'opposizione di Nuova Democrazia (il cui leader Antonis
Samaras si è dimesso nella notte dopo la sconfitta del Sì),
Pasok e Potami per un'inedita iniziativa negoziale di unità
nazionale. Tutti sostengono il primo ministro per un ritorno
immediato alla trattativa al fine di avere un accordo
"sostenibile dal punto di vista finanziario e socialmente
giusto".
La Grecia del dopo-No deve innanzitutto ripristinare la
fiducia in Europa, principalmente per sbloccare i finanziamenti
di emergenza della Bce per le banche elleniche, che al momento
si prevede resteranno chiuse almeno fino a mercoledì, ma forse
per tutta la settimana. A Tsakalotos l'arduo compito di
ricostruire i ponti, in tempi strettissimi.(ANSA).
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>ANSA-FOCUS/ Tsipras 'molla' Varoufakis e gioca carta Tsakalotos
Il nuovo ministro avverte, non accetteremo accordi impraticabili