(di Massimo Lomonaco)
(ANSAmed) - RAMALLAH, 30 GIU - Occorre spingere "palestinesi
e israeliani" anche con una "cornice internazionale piu' ricca,
diversa da quella degli ultimi anni" a fare "ulteriori passi
verso la ripresa del negoziato che oggi di fatto e' bloccato".
Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in visita di stato ieri
a Ramallah, capitale de facto della Palestina, e prima di
arrivare oggi in Israele, si e' schierato per il rilancio delle
trattative di pace. "Non possiamo, nonostante ci siano
tantissimi conflitti, rischi di terrorismo e guerre in atto,
immaginare - ha detto conversando con i giornalisti dopo la
conferenza stampa con l'omologo palestinese Riad al Malki - che
questa storica questione possa essere considerata come oramai
secondaria o superata". "Anche perche' il rischio che il
fondamentalismo terrorista cerchi di appropriarsi di questa
storica battaglia del mondo arabo - ha spiegato - e' un rischio
molto serio".
L'idea - secondo Gentiloni - e' quella "di una cornice
negoziale diversa da quella seguita negli ultimi 10-15 anni e
anche con un impegno piu' significativo dell'Ue, dei paesi arabi
e, ovviamente, con l'aiuto degli Usa" attraverso la quale
spingere le parti al tavolo delle trattative. Da una parte - ha
proseguito il ministro - occorre "rassicurare Israele che non
solo la sicurezza dello stato ebraico e' una priorita' per tutti
ma anche che non c'e' una strategia di accerchiamento e
isolamento diplomatico di Israele". Al tempo stesso il ministro
degli Esteri ha ribadito che bisogna "essere chiari" con Israele
sul fatto che "gli insediamenti in Cisgiordania e a Gerusalemme
non aiutano il percorso di pace". Cosi' come che la Soluzione
dei 2 stati "condivisa infine negli ultimi anni dalla comunita'
internazionale alla fine" deve continuare "ad essere l'orizzonte
in cui muoversi". Gentiloni ha ipotizzato un percorso temporale
che verte attorno "ai prossimi due, tre mesi". Anche perche' -
ha proseguito - "l'andamento del dossier iraniano" con la
possibile firma di un accordo finale tra Teheran e le potenze
del 5+1 "influisce in parte sulla possibile ripresa del
negoziato".
Nella sua visita a Ramallah - dove ha incontrato anche il
premier del governo dell'Autorita' nazionale palestinese (Anp)
Rami Hamdallah e il presidente Abu Mazen - Gentiloni,
accompagnato da una delegazioni di ministri (tra questi quello
dell'educazione Stefania Giannini) e responsabili di vari
dicasteri, ha firmato insieme a loro una serie di accordi -
nell'ambito del Secondo Comitato ministeriale congiunto tra i
due paesi - che riguardano economia, cultura, sanita',
sicurezza, piccole e medie imprese, giustizia, ricerca
scientifica. "Negli ultimi tre anni - ha sottolineato -
nonostante il difficile contesto finanziario, la cooperazione
italiana ha investito 140 milioni di euro, rivolti
principalmente a rafforzare l'intervento palestinese nelle aree
dell' assistenza, dell'eguaglianza di genere e nello sviluppo
economico".(ANSAmed).
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Mo: Gentiloni, spingere per la ripresa del negoziato
Anche con cornice internazionale diversa.Firmati accordi con Anp