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Immigrazione: Serbia a Ungheria, muro non risolve problema

Operative pattuglie congiunte

Immigrati in attesa di entrare nel centro di accoglienza di Presevo, in Serbia

Redazione Ansa

BELGRADO - Il ministro dell'interno serbo, Nebojsa Stefanovic, ha detto di sperare che le pattuglie congiunte di poliziotti serbi e ungheresi entrate ieri in servizio al confine tra Serbia e Macedonia indurranno le autorità di Budapest a riconsiderare la decisione di innalzare un muro al confine. Barriera che, secondo quanto annunciato, sarà alta 4 metri, lunga 175 km lungo tutta la frontiera con la Serbia per contrastare il flusso di migranti illegali.
Alla vigilia della riunione congiunta dei governi serbo e ungherese domani a Budapest, Stefanovic ha detto che il muro non può risolvere il problema. "Non si tratta di un problema della Serbia, dell'Ungheria o di un altro singolo Paese, ma di un problema dell'intera Europa", ha detto il ministro. "E' partito il pattugliamento congiunto con i poliziotti ungheresi lungo il confine serbo-macedone, e in futuro arriveranno anche guardie di frontiera da Germania e Austria, allo scopo di far fronte ai passaggi illegali della frontiera", ha aggiunto Stefanovic.
"Abbiamo parlato anche con i colleghi bulgari e anche loro hanno rafforzato i controlli alla frontiera con la Serbia". Nei giorni scorsi il ministro degli esteri serbo, Ivica Dacic, ha annunciato l'intenzione di Belgrado di organizzare una conferenza regionale sui problema dell'immigrazione illegale.

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