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In Libia ancora caos, Tobruk divisa sui negoziati

Mentre Isis avanza. Leon, per accordo serve ancora tempo

L'inviato speciale dell'Onu per la Libia Bernardino Leon

Redazione Ansa

(di Rodolfo Calò)

IL CAIRO - Il quarto e forse ultimo tentativo dell'Onu di mettere d'accordo i due principali rivali che spaccano la Libia è stato accolto bene da Tripoli, in mano alle milizie islamiche, mentre ha diviso Tobruk. Il tutto mentre l'Isis avanza ancora, 'mangiandosi' altri 30 km di Libia, questa volta a ovest di Sirte, ormai completamente in mano allo Stato islamico come Derna. Il nuovo stallo era in qualche modo stato messo in conto dai tempi relativamente lunghi (una o due settimane) previsti per la durata del quinto round negoziale iniziato lunedì. Ieri l'inviato speciale dell'Onu Bernardino Leon ha detto che "è ancora presto per valutare come funzionerà, ma posso dire che dalle prime reazioni da alcuni dei partecipanti, non tutti, abbiamo ancora bisogno di più tempo".

Il Parlamento di Tobruk, da parte sua, valuterà la proposta Onu illustrata in Marocco "dopo gli incontri di Berlino", quando la delegazione incaricata del negoziato tornerà in Libia, ha spiegato la stessa delegazione del Parlamento riconosciuto internazionalmente, arrivata ieri sera a Berlino dove incontrerà i rappresentanti degli Stati membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.

Nel corso della giornata, fonti parlamentari libiche citate dall'agenzia Reuters avevano annunciato la bocciatura della proposta presentata da Leon e il richiamo immediato della delegazione. Un diktat che a quanto pare non ha avuto alcun riscontro concreto. Anzi, secondo la delegazione la proposta dell'Onu, presentata lunedì da Leon in Marocco, "ha molti elementi positivi che possono aiutare a salvare il Paese", recita il comunicato della delegazione di Tobruk. "Ci sono però anche alcuni punti che vanno rivisti e richiedono maggiori chiarimenti, tenendo conto del fatto che la scena politica libica non appartiene a una sola parte unicamente". La delegazione "consegnerà un resoconto al Parlamento quando farà ritorno in Libia". Sempre da Tobruk, tuttavia, da altre dichiarazioni di deputati, indiscrezioni di media e valutazioni di fonti, era emerso che la bozza non piace in Cirenaica perché va contro l'esercito di cui Haftar è comandante generale, penalizza la propria Camera dei deputati favorendo il congresso generale nazionale (Gnc) di Tripoli ed enfatizza troppo il ruolo di un istituendo "Consiglio superiore".

Fonti a Tripoli invece hanno esultato per la proposta Leon ed un esponente della Fratellanza musulmana gli ha addirittura dato il "benvenuto". A Berlino, in ogni caso, "il clima è molto sereno e lascia sperare in una positiva soluzione" della crisi politica libica, "anche nei prossimi giorni", riferiscono alcuni osservatori. Per la politica italiana, i tempi di questo negoziato sono importantissimi, in quanto è dal suo esito che dipende lo sblocco della risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu che dovrebbe avallare una missione europea contro gli scafisti. Inoltre anche l'Isis non aspetta: lo Stato islamico ha potuto annunciare la conquista di una centrale elettrica situata circa 30 chilometri a ovest di Sirte, la città dell'omonimo golfo che si considerava già completamente conquistata a febbraio, ma che ora ha visto sparire le milizie di Misurata non solo da 120 km a est (fino a Nawfaliyah) ma anche per decine di chilometri dall'ovest.(ANSAmed).

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