(ANSAmed) - TUNISI, 27 MAG - Sta suscitando molte polemiche
in Tunisia il riconoscimento ufficiale di "Shams", prima
associazione a tutela dei diritti della comunità Lgbt. Un
riconoscimento che per alcuni segna un passo in avanti nella
delicata materia dei diritti delle minoranze sessuali ma che ha
suscitato le forti critiche di tanti, tra cui il Mufti della
Repubblica che in un comunicato ha chiesto alle autorità
competenti di rivedere la loro decisione, affermando che il
riconoscimento di Shams rappresenta "una minaccia alle
generazioni future attraverso la promozione di comportamenti
aberranti e perversi".
Critiche sono venute soprattutto dalla parte piu'
conservatrice della società, ad esempio dagli imam per i quali
la concessione del visto a Shams costituisce "un precedente
pericoloso per la Tunisia che va a colpire gli insegnamenti
islamici". Anche Rached Ghannouchi, leader del partito islamico
Ennahda, seconda forza politica del Paese, sostiene che "si
tratta di un provvedimento illegale che si pone contro la
Costituzione che nel difendere le libertà non consente
l'attività a questo genere di associazioni".
Sulla questione è dovuto intervenire il segretariato generale
del governo per precisare che i servizi competenti hanno deciso
di concedere il riconoscimento all'associazione dopo essersi
assicurati che la stessa non ha alcuna pretesa di difendere o
propagandare l'omosessualità, ma che i suoi obiettivi si
limitano alla tutela delle minoranze a livello morale, materiale
e psicologico, evitando peraltro anche i rischi di suicidio
riscontrati tra i più giovani.
Altri obiettivi dell'associazione, dichiara il segretariato
del governo tunisino, sono la lotta contro i rischi legati alla
diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili, l'azione
pacifica a favore dell'abolizione delle leggi discriminatorie
contro le minoranze e la difesa dei diritti dell'uomo a vivere
dignitosamente anche se appartenente a qualche minoranza.
(ANSAmed).
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Tunisia: riconosciuta prima associazione Lgbt, polemiche
Insorgono Mufti e Imam. Governo: obiettivo tutelare minoranze