(ANSAmed) - FIRENZE, 12 MAG - "Il tema del dialogo
interreligioso è assolutamente cruciale per il futuro del
Mediterraneo e del Medio Oriente". Lo ha detto il ministro degli
Esteri, Paolo Gentiloni, a margine del Festival delle Religioni
in corso a Firenze. "Anche questa è un'occasione - ha affermato
- per dare un contributo all'attività politica e diplomatica che
l'Italia sta facendo in queste settimane per regolare e portare
stabilità nella regione".
La stessa convinzione e' stata espressa da Fouad Twal,
patriarca latino di Gerusalemme. Per la pace in Terra Santa
"dobbiamo ritornare al dialogo, alla giustizia, al rispetto
delle risoluzioni internazionali", ha detto intervenendo al
Festival delle Religioni. "Israele ha vinto tutte le guerre con
gli arabi ma fino ad adesso non ha mai vinto in pace e in
sicurezza", ha osservato, rimarcando che "è tempo, per il bene
di tutti, di Israele e i Paesi vicini, di cercare di risolvere
il conflitto".
Twal ha condannato l'uso della violenza, "il terrorismo degli
stati o da gruppi musulmani", e ha invitato al dialogo aperto:
"Sono convinto che in questa terra - ha detto - o vivremo
insieme o moriremo insieme. In questo momento storico ho paura
che prevalga il morire insieme. Per questo non possiamo
rassegnarci ma dobbiamo continuare a sperare e lavorare su un
futuro nuovo". Tuttavia, ha osservato il patriarca, finora "c'è
la volontà per gestire il conflitto, non per risolverlo. Mi
limito a citare il fenomeno della continua colonizzazione della
Palestina attraverso la costruzione di nuovi insediamenti su
terreni palestinesi e la costruzione del muro"..
"L'Isis è sfuggito di mano a chi lo ha creato, e anche
l'Europa non si sente esente", per cui "è importante che la
comunità internazionale intervenga seriamente", ha proseguito
Twal, per il quale "servono politiche nuove, che osino prendere
posizioni coraggiose". "Nessun conflitto - ha aggiunto - può
essere considerato a dimensione locale per le sue implicazioni
di ordine umano, politico ed economico, per i suoi possibili
effetti sulla pace e la sicurezza del mondo".
"Oggi si parla molto dell'estremismo islamico: ho incontrato
numerosi capi islamici e questo non è assolutamente il loro modo
di concepire e di vivere la religione", ha affermato dal canto
suo Rav Aryeh Stern, rabbino capo di Gerusalemme, in una
videointervista proiettata al Festival delle Religioni. "Non
troviamo nessun principio nell'Islam, nel Cristianesimo o
nell'Ebraismo che legittimi l'uso della violenza contro gli
innocenti", ha affermato Stern, secondo cui "c'è spazio per
altre religioni. Questo è già stato detto dai profeti: tutti
verranno in Israele nel nome del proprio dio. E quindi c'è anche
spazio per la tolleranza. L'estremismo così come la violenza non
hanno alcun ruolo da svolgere né ragione di esistere".(ANSAmed).
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Mo:Gentiloni,dialogo interreligioso importante per stabilità
Patriarca Gerusalemme, tornare a dialogo per Terra Santa