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Gentiloni, assicurare protezione speciale cristiani in Mo

Ministro intervenuti a Bari a summit cattolici e ortodossi

Redazione Ansa

(ANSAmed) - BARI, 30 APR - Assicurare una protezione speciale ai cristiani in Medio Oriente nelle zone in cui sono maggiormente a rischio. E' la proposta avanzata dal ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, intervenuto oggi a Bari al 'summit' dei patriarchi e dei responsabili delle chiese cattoliche e ortodosse del Medio Oriente in corso a Bari su iniziativa della Comunità di Sant'Egidio. "Ci sono alcuni territori - ha spiegato Gentiloni ai giornalisti - nei quali, a causa del terrorismo, le comunità cristiane sono praticamente scomparse, e non solo quelle cristiane, anche altre minoranze. Penso agli yazidi in Iraq. Queste comunità, se non c'è una forma di tutela e di protezione, mano a mano che il territorio viene ripreso ai terroristi, faranno fatica comunque a reinsediarsi. Penso alla piana di Ninive e ad altre località irachene in questo caso. Lì quindi occorre che le autorità locali, assistite dalla comunità internazionale, in un certo senso assicurino una protezione speciale in queste zone, perché altrimenti il rischio è che le popolazioni che sono state delocalizzate a forza non ce la facciano a ritornare". "Io - ha ricordato il ministro - quando ho visitato i campi dei rifugiati cristiani di quelle aree, ho visto una grandissima paura a tornare nelle aree dalle quali erano stati cacciati. Il rischio è che diventino fuggitivi perenni e che la culla del Cristianesimo si ritrovi senza cristiani".

Una protezione speciale alle comunità cristiane a rischio in Medio Oriente "può essere un impegno comune della coalizione anti-Daesh e delle autorità irachene nazionali e regionali curde", ha aggiunto il ministro secondo il quale "ci sono tante cose da fare quando si riconquistano zone un tempo occupate dal Daesh. Uno dei problemi di cui bisogna occuparsi è come garantire una protezione al ritorno delle comunità cristiane nei luoghi da cui sono state cacciate". (ANSAmed).

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