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Immigrazione: Pistelli, da Libano lezione per Europa

Redazione Ansa

(ANSAmed) - MARJAYUN (LIBANO), 28 APR - Quella che viene dal Libano con l'accoglienza di centinaia di migliaia di rifugiati siriani è "una lezione importantissima" per un'Europa "che discute, discute, discute, come accogliere numeri molto inferiori di persone che provengono dal Nord Africa". Lo ha detto il viceministro degli Esteri e della Cooperazione Lapo Pistelli visitando a Marjayun, nel sud del Libano, un campo di profughi siriani in cui opera l'Ong italiana Avsi.

"Il Libano ha dato prova di una incredibile generosità accogliendo un'enorme massa di fratelli siriani", ha sottolineato Pistelli, avvertendo che poiché "la guerra in Siria non presenta in questo momento alcun margine di miglioramento, i bisogni continueranno nei prossimi anni a anzi diventeranno ancora maggiori".

L'Avsi si occupa di garantire l'istruzione ai bambini e di offrire opportunità di lavoro per gli uomini adulti del campo di profughi siriani che ospita un migliaio di persone provenienti dalla provincia di Idlib, oltre che di offrire assistenza a 54 famiglie irachene cristiane fuggite dalla provincia di Mosul e ospitate a Marjayun grazie al parroco locale.

La tappa di Marjayun, che si affaccia sulle alture del Golan, dove si incrociano i confini tra Libano, Siria e Israele, ha concluso la prima giornata di una visita in Libano di Pistelli, che nei giorni scorsi aveva visitato Israele e i territori palestinesi.

In mattinata il viceministro degli Esteri si era recato a Naqura, al confine con Israele, dove ha sede il comando dell'Unifil, la forza di interposizione dell'Onu con oltre 10 mila caschi blu al comando del generale italiano Luciano Portolano. Dopo un colloquio con lo stesso Portolano, Pistelli ha raggiunto la base degli oltre mille caschi blu italiani, nella vicina Shama, dove ha incontrato il comandante, Salvatore Cuoci.

Il viceministro ha fatto infine visita nella località di As Samanyah ai militari della Missione bilaterale italiana in Libano (Mibil), impegnati nell'addestramento di truppe libanesi in base ad un accordo tra Roma e Beirut firmato lo scorso anno.

L'intesa ha portato anche recentemente alla fornitura da parte dell'Italia di pezzi di ricambio all'esercito libanese per un valore di 750 mila euro. (ANSAmed).

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