Rubriche

Gaza: crisi Fatah-Hamas su ricostruzione e impiegati

Portavoce governo Anp, Hamdallah tornerà a Gaza

Redazione Ansa

(di Michele Monni) (ANSAmed) - RAMALLAH, 28 APR - Hamas e l'Autorità nazionale palestinese (Anp) sono ai ferri corti, malgrado il governo di unità nazionale palestinese. Motivo della rottura, che si sta consumando da alcuni giorni, la questione degli impiegati pubblici e il contagocce con il quale i Paesi donatori mandano il denaro per la ricostruzione della Striscia di Gaza - che è controllata da Hamas - dopo la guerra della scorsa estate.

"Ci sono circa 24 mila dipendenti del governo di Hamas e 28 mila impiegati dell'Anp per i quali - ha detto all'ANSA Ihab Basseso, portavoce del governo di unità nazionale presieduto da Rami Hamadallah - deve essere cercata una soluzione. E' necessario - ha proseguito - che le due amministrazioni trovino un punto di accordo su un sistema fiscale condiviso, sulla gestione dei confini e sulla gestione della sicurezza". Per il portavoce inoltre "la mancanza di risorse economiche a disposizione del governo in questo momento non è sufficiente per completare la transizione" anche perché "solo il 10% del denaro promesso dai paesi donatori per aiutare Gaza è arrivato nelle casse del governo". Basseso ha poi rivelato che Hamas ha chiesto al governo il completo assorbimento dei suoi dipendenti e la gestione dei fondi per la ricostruzione come "condizione vincolante" per attuare il resto del programma di governo.

Tra le cause del flop della visita la scorsa settimana nella Striscia di alcuni membri del governo di unità (confinati nei loro alberghi e che hanno lasciato Gaza in 24 ore per "non deteriorare la situazione"), Basseso ha segnalato la mancata registrazione dei dipendenti dell'Anp e "il rifiuto di Hamas" a partecipare a commissioni miste, composte da tutte le fazioni, per accelerare la ricostruzione. "Tutti i dossier in discussione - ha ammonito il portavoce - sono stati accettati da Hamas durante l'accordo del Cairo del settembre 2014". A fronte dell'impegno del premier Hamdallah di una soluzione entro 3 mesi della questione dei dipendenti, Hamas - ha spiegato Basseso - "ha detto di no prima ancora di vedere i risultati dell'iniziativa del primo ministro". Il "fronte del no", secondo Basseso, può contare sull'ex vice primo ministro e ministro delle finanze Ziad Al-Zaza, di Hamas, restio a concedere un'opportunità alla "road map offerta da Hamdallah".

Il portavoce ha però confermato che il primo ministro ha intenzione di recarsi a Gaza "il prima possibile" per rompere l'impasse.

Ad aumentare il contrasto tra le due fazioni palestinesi - secondo alcuni analisti - le notizie stampa sui contatti in corso tra Hamas e Israele, non graditi di Fatah e dal governo di unità nazionale, per una tregua di lunga durata (5 o 10 anni) in cambio - come rivelato da un leader di Hamas Ahmed Yousef - della "fine del blocco di Gaza e la creazione di un porto commerciale" nella Striscia. (ANSAmed).

Leggi l'articolo completo su ANSA.it