(di Sami al-Ajrami) (ANSAmed) - GAZA, 20 APR - Nel tentativo
di rilanciare i lavori di ricostruzione della Striscia, dopo il
conflitto della scorsa estate, undici ministri del governo di
Rami Hamdallah sono giunti ieri a Gaza dove intendono restare
per almeno una settimana che sarà dedicata alla riorganizzazione
dei rispettivi dicasteri. L'esecutivo di tecnocrati di Hamdallah
è stato costituito nel giugno scorso: ma da allora le visite dei
ministri sono state sporadiche. "Questa volta - ha assicurato il
portavoce governativo Ihab Bseiso - siamo determinati a spezzare
lo stato di impasse. Siamo venuti - ha aggiunto - per compiere
uno sforzo possente". Ma per raggiungere gli obiettivi del
governo "sarà necessario il contributo di tutte le forze
politiche".
La visita dei ministri giunti da Ramallah (Cisgiordania) è
stata preceduta da una serie di deflagrazioni che non hanno
provocato vittime ne' danni, ma che hanno creato incertezza e
nervosismo nella popolazione. Fra gli edifici presi di mira vi
sono la ex residenza del presidente dell'Anp Abu Mazen, gli
uffici dell'Unrwa, la agenzia Onu per i profughi palestinesi, un
asilo nido di Jabalya gestito dalla Jihad islamica e un ufficio
(in disuso) della magistratura di Hamas. Il premier Hamdallah è
rimasto a Ramallah perchè, è stato spiegato, sta per recarsi in
Indonesia per un importante viaggio di lavoro. Con lui è rimasto
il ministro Hussein a-Sheikh, che coordina i contatti con
Israele per recuperare i dazi doganali riscossi per i
palestinesi ma congelati in gennaio dal premier Benyamin
Netanyahu e mai consegnati. Si tratta di centinaia di milioni di
dollari, assolutamente necessari al governo dell'Anp per pagare
gli stipendi ai dipendenti statali. Questa è appunto la
questione più scottante, a Gaza, per i ministri dell'Anp. Sono
chiamati a riorganizzare i rispettivi dicasteri, unificando i
funzionari statali scelti a suo tempo da Abu Mazen con quelli
nominati successivamente da Hamas, e mandando eventualmente in
pensione il personale in eccedenza.
Sul piano pratico, la ricostruzione delle case danneggiate
durante la guerra resta al primo posto dell'agenda del governo.
Ottomila unita' abitative sono state risistemate, ma altre
10mila devono essere rase al suolo (perchè pericolanti) e
ricostruite. Il Qatar si è impegnato ad edificare 1.000 unità
abitative: ma a quanto pare intende dirigere quel progetto in
prima persona per controllare al massimo l'utilizzazione dei
fondi. Nel frattempo nuove tensioni emergono fra Hamas e la
Siria. Ieri il presidente Bashar Assad ha detto di aver troncato
i rapporti con Hamas perchè, ha affermato, i suoi miliziani si
sono schierati con gli islamici di Jabhat al-Nusra. Ieri, da
Gaza, Hamas ha smentito tutto. Nessuno dei suoi uomini, ha
assicurato, prende parte ai combattimenti in Siria.(ANSAmed).
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Gaza: governo Anp lavora per ricostruire Striscia
Missione 11 ministri per riorganizzare rispettivi dicasteri