Rubriche

La Palestina entra in Corte penale internazionale

Ufficializzata l'adesione, Israele nel mirino

La bandiera palestinese

Redazione Ansa

(ANSAmed) - BRUXELLES - La Palestina è entrata stamane formalmente a far parte dei 123 Paesi che aderiscono alla Corte penale internazionale dell'Aia. Al termine di una cerimonia di basso profilo, nella sede della Corte, è entrata in vigore l'adesione al Trattato istitutivo della Corte, già firmato dai palestinesi a gennaio scorso. Si tratta di un passo che è stato reso possibile dalla concessione nel 2012 da parte dell'Onu dello status di osservatore permanente, come stato non membro, alla Palestina.

Ora sarà possibile per la Palestina presentare accuse contro Israele per crimini di guerra commessi nei Territori palestinesi Israele non fa parte della Corte Penale non avendo sottoscritto lo Statuto di Roma, ma i suoi leader politici e militari ora potrebbero essere chiamati in causa dalla Corte se verranno giudicati colpevoli di crimini contro l'umanità nei territori occupati.

In base all'adesione allo Statuto di Roma, i palestinesi hanno già chiesto alla Corte d'indagare sui possibili crimini denunciati. Reati che sarebbero stati commessi dopo il 13 giugno 2014: data dell'inizio - ha spiegato un funzionario del ministero degli esteri del governo di Ramallah - "dell'escalation militare israeliana" contro la Striscia di Gaza seguita al rapimento e all'uccisione di tre giovani ebrei in Cisgiordania, per i quali il governo Netanyahu aveva accusato gli islamici di Hamas. La Cpi - in base a una norma dello stesso Statuto - ha avviato lo scorso 16 gennaio un'indagine preliminare. Ma ora la leadership di Ramallah, forte dell'adesione a pieno titolo alla Corte, intende sottoporre anche altri casi: riguardanti la guerra di Gaza, come pure l'espansione degli insediamenti ebraici e lo sfruttamento delle risorse nei Territori palestinesi occupati.

Stando al negoziatore capo Saeb Erekat - citato dai media locali - i palestinesi "si stanno preparando a presentare un dossier completo dopo il 1/o aprile, che riguarda questioni legate ai coloni e alla guerra a Gaza, ma questo non significa l'assenza di altri dossier e altri crimini". Secondo il funzionario palestinese, le indagini della Cpi (guidate dal procuratore generale Fatou Bensouda) potrebbero prendere del resto in considerazione "pure crimini commessi da fazioni palestinesi": in particolare da "quella islamica di Hamas". La Corte ha giurisdizione per quanto accade nel territorio di ogni Stato aderente e procede, in base alle norme del diritto internazionale, non contro le nazioni in quanto tali, bensì contro persone in posizione di comando a cui vengano attribuiti i crimini. Lo stesso Erekat ha d'altronde sottolineato che "per la legge internazionale lo stato della Palestina e' sotto occupazione nelle sue parti di Gerusalemme est, Cisgiordania e Gaza": parti che saranno d'ora in avanti soggette - almeno sulla carta - alla giurisdizione dei giudici dell'Aja.(ANSAmed).

Leggi l'articolo completo su ANSA.it