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Gentiloni a Belgrado sprona l'Ue, passi avanti entro anno

'Non si può tenere fermo percorso'. Dacic, grazie Italia

Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni (s) con il collega serbo Ivica Dacic (d) a Belgrado

Redazione Ansa

(dell'inviata Laurence Figà-Talamanca)

(ANSAmed) - BELGRADO - L'Italia "si vanta" di aver sempre sostenuto la Serbia nel suo percorso di avvicinamento all'Europa e oggi il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, è volato a Belgrado per ribadirlo. Candidata all'adesione dal 2013, la Serbia intravede ancora diversi ostacoli, primo fra tutti la resistenza di alcuni Paesi europei finché non saranno attuate le intese con il Kosovo indipendente. Il capo della Farnesina invita quindi ad accelerare: "L'Italia è assolutamente convinta che il percorso di integrazione europea della Serbia debba fare passi avanti, con l'apertura di capitoli negoziali entro quest'anno", ha detto in conferenza stampa accanto al collega serbo Ivica Dacic.

"Non possiamo tenere fermo un percorso di rilevanza così grande per l'Ue. La Serbia ha preso degli impegni e li sta mantenendo - ha assicurato Gentiloni -, come dimostra l'incontro di febbraio tra Belgrado e Pristina". Lo stallo, ha spiegato, è dovuto "anche a pronunciamenti parlamentari che ci sono stati in alcuni paesi, in particolare in Germania". "Ma non c'è niente di immutabile. Credo che nei prossimi mesi ci siano tutte le condizioni per superare le difficoltà". Il rischio, secondo il ministro, è altrimenti quello di "una delusione dei Serbi", e che "si torni indietro", cosa che nei Balcani non ci si può permettere.

Dal canto suo, Dacic ha ringraziato l'Italia per l'appoggio a questo percorso che "contribuisce concretamente alla stabilità regionale nei Balcani", come ha dimostrato l'incontro trilaterale Italia-Serbia-Albania di gennaio a Roma, che potrà replicarsi in futuro. Sul fronte bilaterale, i due ministri hanno ricordato "l'alto livello del dialogo italo-serbo ai massimi livelli" e annunciato la visita in Serbia del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il 25 maggio. Entro una decina di giorni, inoltre, verrà stabilita anche la data del quarto vertice intergovernativo che si terrà questa volta a Belgrado. Tra i due Paesi ci sono "relazioni politiche di antica data", ricordano i due ministri, ma anche rapporti economici e commerciali di primo piano. L'Italia è il primo partner della Serbia, con un interscambio che nel 2014 ha sfiorato i 4 miliardi di euro. E sono centinaia le imprese italiane che lavorano in Serbia dando lavoro a "20 mila dipendenti serbi" in un Paese gravato dalla disoccupazione. "Auspichiamo la partecipazione dell'Italia a nuovi progetti di sviluppo del nostro paese, in particolare nel campo infrastrutturale", ha aggiunto Dacic. Nel corso della visita Gentiloni ha incontrato anche il premier Aleksandar Vucic e il presidente della Repubblica Tomislav Nikolic ai quali ha ribadito il sostegno italiano a Bruxelles.(ANSAmed).

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