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Siria: Onu, finora solo 10% aiuti necessari, è catastrofe

Domani in Kuwait 3.a Conferenza paesi donatori con Ban ki Moon

Redazione Ansa

(di Elisa Pinna) (ANSAmed) - Kuwait City, 30 MAR - Mentre la Siria entra nel suo quinto anno di guerra e all'orizzonte non si delineano soluzioni diplomatiche o negoziati, le cifre dell'emergenza umanitaria, la più grave dalla Seconda Guerra Mondiale secondo l'Onu, si aggravano di ora in ora. Oltre 12 milioni di persone, più della metà della popolazione siriana pre-guerra, sono profughi, otto milioni all'interno del territorio siriano e circa 4 in paesi vicini. I morti sono 220 mila, i feriti e i mutilati un numero incalcolabile. 9, 8 milioni di persone non hanno cibo sufficiente, oltre 11 milioni non dispongono di acqua potabile e strutture sanitarie, solo il 40% degli ospedali sono rimasti ancora in piedi, 2,5 milioni di bambini siriani non frequentano più la scuola. Per far fronte ad un simile disastro, servirebbero 8,7 miliardi di dollari nel solo 2015, stimano le Nazioni Unite e le organizzazioni non governative. Domani, per il terzo anno consecutivo, si riunirà a Kuwait City, la terza conferenza internazionale dei Donatori della Siria, presieduta dal segretario dell'Onu Ban Ki Moon e dall'emiro del Kuwait, nella speranza di spingere i paesi occidentali e le potenze del Golfo ad uno sforzo di generosità. Un compito tutto in salita: nei due precedenti incontri sono stati presi impegni per quasi 4 miliardi di dollari: certo la più grande operazione umanitaria delle Nazioni Unite, e tuttavia ancora distante dai bisogni sul terreno e dalle cifre necessarie ad alleviare le sofferenze della popolazione siriana. Finora, i fondi raccolti per il 2015 rappresentano solo il 9,8 degli 8,7 miliardi formalmente giudicati essenziali dall'Onu, che ha già dovuto tagliare del 30% l'assistenza umanitaria alla Siria. Domani nel Bayan Palace di Kuwait City, un grandioso palazzo governativo che riprende lo stile dell'Alhambra di Granada, giungeranno i rappresentanti di 78 paesi, tra cui primi ministri, sovrani e capi di Stato, più 40 Ong. Ban Ki Moon, arriverà nell'Emirato da Baghdad. In un Medio Oriente, dove guerra si aggiunge a guerra, crisi a crisi, all'ombra del terrorismo del Califfato e dello scontro regionale tra sciiti e sunniti, mettere mano al portafoglio non sarà facile per molti. In una conferenza stampa di presentazione dei lavori, il ministro per gli affari di Stato, Mohammed Abdullah Al Sabah, ha precisato oggi che non vi è un obiettivo preciso di impegni finanziari, al contrario degli scorsi anni, ma chiaramente si cercherà di ottenere il massimo. L'emiro del Kuwait, Sheikh Sabah Al-Ahmed Al-Jaber Al Sabah, si è dimostrato uno dei donatori più generosi, assicurando quasi un miliardo di dollari per gli aiuti alla Siria e ospitando la conferenza internazionale. (ANSAmed). PIN/ S0B QBXB

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