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Croazia: busto di Tito rimosso da palazzo presidenziale

Per nuovo presidente era un dittatore, valanga di polemiche

Donne croate in lacrime davanti a un busto di Tito a Kumrovec, sua città natale, il 4 maggio 2000, a vent'anni dalla morte

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ZAGABRIA, 19 MAR - Il busto del leader partigiano jugoslavo, e poi dal 1945 fino alla morte nel 1980, capo indiscusso della Jugoslavia comunista, Josip Broz Tito, è stato rimosso oggi su volontà della nuova presidente croata, Kolinda Grabar Kitarovic, da una sala del Palazzo della Presidenza della Croazia, sontuosa villa costruita negli anni Sessanta proprio come residenza zagabrese di Tito.

Grabar Kitarovic, eletta a gennaio nelle file del partito conservatore Unione democratica croata (Hdz), all'opposizione, ha definito a varie riprese il maresciallo Tito "un dittatore comunista", il cui busto di marmo non dovrebbe avere posto nel palazzo presidenziale, accanto alle sculture di altri illustri e noti personaggi della storia croata. La sua decisione di rimuovere Tito dalla villa costruita per lui e nel 1992 divenuta sede del presidente della Croazia ha suscitato una valanga di polemiche e divisioni nell'opinione pubblica croata.

Per alcuni, infatti, Tito, nonostante i molti errori, rimane uno dei più grandi personaggi della storia del Paese, che ha guidato la resistenza antifascista dei popoli jugoslavi e poi nel 1948 ruppe con Stalin costruendo un tipo di società socialista molto meno oppressiva in paragone ai Paesi rimasti nell'orbita sovietica. Per altri non è stato altro che un atroce dittatore comunista, responsabile di migliaia di morti nelle repressioni e vendette sommarie contro i nemici nella guerra, tra cui molti croati.

Il busto di Tito, insieme ad altre centinaia di oggetti e opere d'arte appartenute al leader del Movimento dei non-allineati durante la Guerra fredda, e' stato consegnato al museo che gestisce la sua casa natale, in un villaggio non lontano da Zagabria dove ogni anno per celebrare il suo compleanno si riuniscono migliaia di nostalgici dell'epoca socialista.

Da notare che nessun presidente prima di Grabar Kitarovic ha voluto rimuovere il busto di Tito, incluso il nazionalista Franjo Tudjman, fondatore nel 1990 dell'Hdz, partito alla cui guida portò la Croazia all'indipendenza dalla Jugoslavia.

Tudjman, che da giovane si unì ai partigiani di Tito e nel dopoguerra divenne suo generale e intellettuale comunista, per poi rompere con il regime negli anni Sessanta, aveva sempre valorizzato il contributo antifascista di Tito, reputandolo uno dei più grandi personaggi della Seconda guerra mondiale in Europa. (ANSAmed).

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