(di Mohammad Ben Hussein e Lorenzo Trombetta)
(ANSAmed) - AMMAN, 4 MAR - Il cosiddetto Stato islamico
domina la scena dell'Islam politico mentre la Fratellanza
musulmana, da più parti indicata come un elemento di
moderazione, soffre le persecuzioni subite in Egitto ed Emirati,
la sconfitta elettorale in Tunisia e le recenti lacerazioni
interne dell'ala giordana.
Le autorità di Amman hanno nelle ultime ore approvato la
richiesta di un'ala secessionista della Fratellanza giordana di
essere riconosciuta come legittima rappresentante del movimento
islamico, ma con uno statuto diverso rispetto a quello del
gruppo originario. Una mossa che l'attuale dirigenza non ha
esitato a definire "un tentativo di golpe".
Il Fronte d'azione islamica - questo il nome ufficiale
dell'ala giordana del movimento - è la formazione politica che
storicamente sfida i raggruppamenti lealisti ed è legata alla
casa madre egiziana come ad Hamas, l'ala palestinese del
movimento.
La Giordania fa parte dell'alleanza delle forze reazionarie
raccolte attorno ai Paesi del Consiglio di cooperazione del
Golfo, di cui fanno parte tra gli altri l'Arabia Saudita e gli
Emirati Arabi Uniti.
Preoccupati dall'avanzata militare, ideologica e culturale
dell'Isis, i regimi reazionari arabi della regione, coalizzati
attorno all'Egitto del presidente-generale Abdel Fattah Sisi e
all'Arabia Saudita del nuovo re Salman, lavorano da tempo
all'eliminazione politica della Fratellanza musulmana.
Il movimento nato agli inizi del secolo scorso è ancora
sostenuto invece da Turchia e Qatar ed è da più parti è
considerato come una forza da opporre al jihadismo e al qaedismo
di seconda generazione.
Secondo l'analista politico giordano Muhammad Abu Rumman,
l'ala giordana della Fratellanza "è sull'orlo del caos". C'è il
rischio, ha detto parlando con l'ANSA, di alienare molti seguaci
del gruppo, provenienti dalle classi operaie e dalle regioni più
povere del Paese.
Nelle scorse settimane, uno degli ex leader dell'ala giordana
della Fratellanza, Abdel Majid Thuneibat, aveva annunciato la
nascita di una piattaforma 'riformista' all'interno del
movimento e composta da circa 40 membri.
La fronda di Thuneibat è stata di fatto incoraggiata dalle
autorità giordane, anche perché tra le sue 'riforme' c'è quella
di prendere le distanze con la Fratellanza egiziana, invisa non
solo al Cairo ma anche a Riad, che ha inserito il movimento
islamico nella lista delle formazioni terroristiche.
Per tutta risposta, i vertici dell'ala giordana della
Fratellanza hanno espulso Thuneibat e i membri della sua
cordata. Thuneibat ha replicato invocando nuove elezioni interne
e definendo "illegittima" l'attuale leadership. Tra le 'riforme'
proposte c'è quella di aumentare la presenza di donne nel
direttivo del gruppo, che da anni costituisce il principale
partito di opposizione in un sistema politico dominato dalla
monarchia. (ANSAmed).
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Isis: si spacca ala giordana Fratellanza musulmana
Osteggiato dai regimi arabi, il movimento è sempre più debole