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A.Saudita: ministro Istruzione, no sport in scuole femminili

Ma dichiarazioni segno opposto da suo vice, dibattito è aperto

L'atleta saudita Sarah Attar alle Olimpiadi di Londra 2012

Redazione Ansa

(di Virginia Di Marco)(ANSAmed) ROMA, 3 MAR - Niente sport per le bambine nelle scuole pubbliche. Il ministro dell'Istruzione saudita, Azzam Al-Dakhil, delude le aspettative di quanti, nel regno e nel resto del mondo, si aspettavano un annuncio di segno opposto. A margine di un incontro col suo collega ministro del Welfare, ai giornalisti che gli hanno chiesto se intendesse introdurre l'ora di ginnastica negli istituti femminili, Al-Dakhil ha risposto con un semplice: "No". E' quanto riporta oggi la 'Saudi Gazette'. In teoria, il divieto che in Arabia Saudita bandiva completamente lo sport dalle scuole per ragazze è stato eliminato nel 2013. Nel maggio di quell'anno, il governo saudita dichiarò tramite l'agenzia di stampa ufficiale che le bambine iscritte in istituti privati avrebbero potuto prendere parte a lezioni di ginnastica, purché indossassero abiti "conformi alla decenza" e fossero supervisionate da un'istruttrice donna, in accordo con le severe leggi che regolano l'istruzione nel regno.

L'annuncio fu accolto come un passo avanti, ma attivisti e organizzazioni per i diritti umani, come Human Rights Watch, lo reputarono insufficiente. "Tutte le bambine e le donne saudite dovrebbero poter godere dei benefici sociali, educativi e di salute che derivano dal praticare uno sport", aveva commentato all'epoca Minky Worden, direttore delle iniziative globali della ong. "Se il governo saudita può demolire questa barriera nelle scuole private, non si vede perché non possa farlo anche in quelle pubbliche". Ma a oggi questo e molti altri appelli simili non hanno prodotto i risultati sperati. Tuttavia, il dibattito è aperto, come dimostrano anche notizie dello scorso mese, secondo le quali il vice ministro dell'Istruzione femminile avrebbe invece dichiarato che il ministero sta in effetti considerando la possibilità di introdurre l'ora di educazione sportiva anche nelle scuole pubbliche e la formazione di insegnanti ad hoc.

Affermazioni in disaccordo con la secca smentita fatta ieri dal ministro, ma che dimostrano come, in seno al governo, la questione sia attualmente oggetto di una seria riflessione, in cui si contrappongono due fronti, uno più liberale e l'altro super conservatore. Lo scorso anno, persino il Consiglio della Shura, organo consultivo del governo, aveva chiesto al ministero di valutare l'aggiunta della ginnastica nei programmi degli istituti statali. Le cose potrebbero dunque cambiare a breve. In questo senso, altri segnali incoraggianti sono l'apertura del primo centro sportivo femminile del Paese, avvenuta nel giugno del 2013 a Khobar, e la partecipazione per la prima volta, nel 2012, di atlete saudite alle Olimpiadi. (ANSAmed)

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