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Mattarella: giovani ebrei Bené Berith plaudono suo discorso

'Memoria Stefano Gaj Taché spesso tradita, doveroso ricordare'

Redazione Ansa

(ANSAmed) ROMA, 4 FEB - Anche i giovani del Bené Berith, storica organizzazione ebraica oggi presente in oltre 50 Paesi, plaudono al discorso del nuovo Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha ricordato l'attentato in cui perse la vita il piccolo Stefano Gaj Taché, ebreo, ucciso all'età di due anni da terroristi palestinesi difronte alla Grande Sinagoga di Roma nel 1982. "In questi anni di difficoltà economiche e sociali - si afferma in un comunicato diffuso oggi dall'organizzazione e cofirmato dal fratello di Stefano, Gadiel Taché, membro onorario del Bené Berith - si corre il rischio che si instauri, soprattutto fra i ragazzi, una confusione di valori che porti a derive pericolose". Ma "le parole pronunciate ieri dal Presidente rendono la speranza di vedere la società italiana camminare sui sentieri dell'antifascismo, della libertà, della democrazia, dell'unità nazionale". "Più volte la memoria di Stefano è stata ingannata e tradita. Per questo - si legge in conclusione - il suo ricordo tra le vittime del terrorismo acquista un significato simbolico importante". (ANSAmed) Leggi l'articolo completo su ANSA.it