(ANSAmed) - ATENE, 29 GEN - Alexis Tsipras è deciso a tirare
dritto per la strada promessa ai suoi elettori. E tuttavia, dopo
le dure reazioni dei mercati per l'annuncio del drastico cambio
di rotta economica del nuovo esecutivo - con il blocco di due
cruciali privatizzazioni del memorandum dettato dalla troika e
l'aumento del salario minimo e le riassunzioni degli statali -
oggi due ministri hanno dovuto tranquillizzare i greci.
In netta controtendenza con la linea seguita dal governo del
leader conservatore Antonis Samaras, oggi il vice ministro per
la Riforma amministrativa, Giorgos Katrougalos, ha annunciato di
voler discutere un nuovo piano di valutazione del personale del
settore pubblico con i responsabili del sindacato Adedy, che
rappresenta gli statali. L'intenzione dell'esecutivo, ha
spiegato il ministro, è di riassumere circa 3.500 statali
licenziati con un precedente sistema di valutazione e di messa
in mobilità da egli definito "punitivo". I provvedimenti saranno
annullati e circa 3.500 statali, soprattutto addetti alle
pulizie, custodi scolastici e insegnanti di educazione tecnica
saranno reintegrati.
Parole tranquillizzanti per i pensionati sono invece venute,
dopo che si erano diffuse voci circa l'imminente possibilità di
una limitata liquidità delle casse statali, dal ministro
supplente della Sicurezza Sociale, Dimitris Stratoulis, il quale
ha rassicurato i connazionali sul fatto che i pagamenti delle
prossime pensioni non corrono alcun rischio e che esse sono
garantite fino "all'ultimo centesimo".
Il suo commento è arrivato sulla scia delle osservazioni
fatte poco prima dal neo segretario generale per la Sicurezza
Sociale, Giorgos Romanias. Questi aveva espresso preoccupazione
per il flusso di cassa destinato alle pensioni di marzo. Durante
la giornata, tuttavia, Romanias ha ritrattato le proprie
dichiarazioni e ha detto che non esiste neanche "una possibilità
su un milione" che le pensioni non vengano pagate o siano ancora
diminuite.
Frattanto, messe da parte le elezioni, ad Atene si torna a
parlare della corsa alla poltrona di presidente della
Repubblica, alla quale sembra quasi certo che Syriza - con
l'appoggio dell'alleato di governo Greci Indipendenti - proporrà
Dimitris Avramopoulos, 61 anni, ex ministro della Difesa ed
attuale Commissario europeo per l'immigrazione.
Secondo fonti vicine al governo, la data più probabile per la
prima votazione, che richiederà almeno 180 voti a favore per la
vittoria del candidato, è venerdì 13 febbraio. Tsipras avrebbe
già concordato con Panos Kammenos, ministro della Difesa e
leader di Greci Indipendenti, che Avramopoulos prenderà il posto
di Karolos Papoulias sulla poltrona di capo dello Stato. Vari
analisti ritengono che questo sviluppo provocherà tensioni
all'interno di Nea Dimokratia, la formazione dell'ex premier
Samaras uscita sconfitta dalle ultime elezioni, in quanto
Avramopoulos è ancora molto popolare tra le fila del partito
passato ora all'opposizione. Fra l'altro, era stato proprio
Samaras, d'accordo con l'allora vice premier socialista
Evanghelos Venizelos, a proporre a luglio scorso Avrampoulos
all'incarico di Commissario Ue.
Non è chiaro come Samaras reagirà e se continuerà a sostenere
la candidatura di Stavros Dimas dopo che quest'ultimo non è
riuscito ad essere eletto nelle tre votazioni per la presidenza
svoltesi lo scorso dicembre. Secondo alcuni esponenti di Nea
Dimokratia, non sarebbe saggio per Samaras opporsi alla
candidatura di Avramopoulos dal momento che in molti ritengono
che l'iniziativa di Tsipras sia una mano tesa per arrivare ad
una sorta di 'compromesso storico'.
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Grecia: Tsipras tira dritto e reintegra 3500 statali
Timori su pensioni ma governo assicura, "saranno pagate tutte"