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Kosovo: Belgrado,violenze a Pristina per danneggiare dialogo

Redazione Ansa

(ANSAmed) - BELGRADO, 28 GEN - Il vero obiettivo delle proteste di piazza organizzate a Pristina dall'opposizione al governo kosovaro e' quello di destabilizzare la situazione, ostacolare il processo di normalizzazione con Belgrado, danneggiare il dialogo e ritardare l'apertura dei primi capitoli negoziali per l'accesso della Serbia nella Ue. Lo ha detto oggi Milovan Drecun, capo della commissione parlamentare serba per le questioni del Kosovo. "Ogni occasione sara' buona per organizzare nuove proteste", ha detto Drecun citato dai media.

Dopo quelli di sabato scorso, nuovi violenti scontri fra polizia e manifestanti antigovernativi si sono registrati ieri a Pristina, con un bilancio di 170 feriti (di cui 107 poliziotti) e 160 arresti. Migliaia di persone, mobilitate dal movimento nazionalista antiserbo di opposizione 'Autodeterminazione', hanno messo a ferro e fuoco il centro di Pristina chiedendo la nazionalizzazione del grande complesso minerario di Trepca, situato nel nord del Kosovo a maggioranza serba e il cui controllo e' rivendicato da Belgrado, e le dimissioni del ministro Dragan Jablanovic, di etnia serba, accusato di aver fatto affermazoni oltraggiose nei confronti della componente albanese maggioritaria. Quelli di ieri sono stati gli incidenti piu' gravi negli ultimi anni a Pristina. La dirigenza serba ha espresso preoccupazione per la nuova ondata di violenze in Kosovo, ribando l'interesse di Belgrado a un Kosovo stabile e pacifico, ma ha sottolineato che non intende rinunciare al controllo sulle miniere di Trepca.

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