(ANSAmed) - ATENE, 26 GEN - Il peggior incubo dei democratici
greci è diventato realtà: ripetendo il successo delle politiche
del 17 giugno 2012 (in cui ottenne il 6,92% e 18 seggi in
Parlamento), il partito di estrema destra Chrysi Avghì (Alba
dorata, formazione con forti connotazioni filo-naziste e
razziste) ha ottenuto il 6,28% e 17 seggi, diventando il terzo
partito del Paese dopo Syriza e Nea Dimokratia. Le urne sembrano
quindi aver confermato quanto andavano predicendo da mesi le
solite Cassandre mai ascoltate: devastato da oltre cinque anni
di crisi economica e profonda recessione, il Paese è sempre più
spaccato e ciò è dimostrato dalla polarizzazione dell'elettorato
ai danni dei partiti centristi e socialdemocratici. Coloro che
speravano che le raffiche di arresti effettuati l'anno scorso
tra le fila del partito fondato e guidato da Nikos Michaloliakos
potessero stroncare il rigurgito dei neo-nazi in Grecia si sono
sbagliati. La disperazione della gente e il voto "per rabbia"
contro i partiti tradizionali, hanno avuto la meglio sulla
ponderazione e anche stavolta i greci hanno votato per ripicca a
favore delle formazioni politiche più estremiste.
Alba Dorata era finita in Parlamento per la prima volta nella
sua storia il 6 maggio 2012 ottenendo il 6,97% delle preferenze
e 21 seggi (su 300) in Parlamento. Il 17 giugno successivo il
partito di Michaloliakos fece il bis con il 6,92% e 18 seggi,
scavalcando ampiamente a destra lo stesso partito Laos - un
bastione della destra greca più retriva - che non superò (né il
6 maggio né il 17 giugno) la soglia di sbarramento del 3% per
entrare in Parlamento. Fra i temi di Alba Dorata che hanno fatto
più presa sui greci vi sono stati senz'altro la linea durissima
contro il crimine, contro l'immigrazione illegale (tanto da
arrivare a proporre di minare le frontiere) e l'espulsione
forzata dei clandestini. Proposte che senza dubbio hanno
contribuito ad attirare sulle liste di Chrysi Avghì i voti di un
elettorato sempre più stanco e confuso ma, soprattutto,
arrabbiato con i soliti partiti percepiti come i responsabili
dello sfascio del Paese. Ieri tutti i parlamentari di Alba
Dorata, detenuti da mesi con l'accusa di aver costituito
un'organizzazione criminale, hanno votato nei seggi installati
appositamente nelle carceri del Paese. Fra loro, hanno votato in
prigione Michaloliakos e il portavoce del partito Ilias
Kassidiaris oltre a Nikos Michos, Yannis Lagos, Giorgos Germenis
e Efstathios Mpoukouras. Per loro e per gli altri parlamentari
del partito, lo scorso 16 ottobre il giudice istruttore Isidoros
Dogiakos ha chiesto il rinvio a giudizio. La magistratura greca
avviò un'inchiesta sulle asserite attività criminali del partito
filo-nazista dopo l'uccisione del rapper antifascista Pavlos
Fyssas avvenuta ad Atene il 18 settembre 2013 per mano di
Georgios Roupakias, militante di Alba Dorata e reo confesso.
(ANSAmed).
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Grecia:voto, Alba Dorata terza,l'ombra nera che non svanisce
Il leader e tutti i parlamentari dei neo-nazisti sono in carcere