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Ue: Gentiloni, integrazione Serbia e Albania è strategica

Primo trilaterale tra Italia e i due paesi balcanici

Le tre bandiere del primo trilaterale Italia-Serbia-Albania, a villa Madama, Roma,

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ROMA - L'integrazione europea di Serbia e Albania ha un'importanza strategica per la stabilizzazione e la sicurezza di tutta l'area dei Balcani occidentali. A questo fine l'Italia si è sempre battuta e continua ad essere impegnata in prima linea. Il primo incontro trilaterale Roma-Belgrado-Tirana, che si è svolto oggi a Villa Madama, ha mandato un messaggio forte e chiaro a Bruxelles: bisogna accelerare i processi di adesione di due Paesi "chiave e amici dell'Italia". Nell'incontro con i colleghi serbo, Ivica Dacic, e albanese, Ditmir Bushati, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha sottolineato che l'adesione all'Ue di Serbia e Albania è un "impegno strategico" per il governo, ribadito anche dal premier Matteo Renzi a conclusione del semestre italiano di presidenza dell'Ue. Ma è anche un impegno che "va condiviso con i partner europei" perché ora "ci aspettiamo ulteriori risultati". Da Belgrado e Tirana è giunto l'apprezzamento per il ruolo di ponte verso l'Europa svolto da Roma e anche per la mediazione italiana nel processo di distensione dei rapporti tra Serbia e Albania. "L'Italia può darci la spinta per normalizzare le nostre relazioni, che sono indispensabili per la sicurezza di tutta la regione", ha detto il ministro degli Esteri serbo.

Un'area, quella dei Balcani occidentali, che oggi come non mai può essere un esempio virtuoso di come i conflitti e le guerre civili possono essere superate. "Non ci siamo trasformati da diavoli in angeli - ha commentato in proposito il ministro albanese - se oggi nei Balcani occidentali non ci sono più conflitti lo si deve in parte alla prospettiva europea". Sul ruolo che l'Europa può giocare nelle gravi crisi che stanno esplodendo a due passi dai suo confini meridionali, la Libia, e nordorientali, l'Ucraina, insiste Gentiloni.

L'esperienza dell'ex Jugoslavia ci ha insegnato che "da una parte l'Europa è stata un fattore di stabilizzazione nei Balcani occidentali, dall'altra che l'Europa oggi deve avere una maggiore sensibilità geopolitica". In Ucraina, ad esempio, "non c'è stata una grande interlocuzione sul piano politico". In questa prima tappa di un "trialogo" che le parti hanno auspicato possa andare avanti nei prossimi mesi, c'è stato spazio per discutere anche di economia, energia, sicurezza e immigrazione. Tutti i settori in cui è in atto una collaborazione stretta, l'Italia è il primo partner commerciale di Serbia e Albania, ma rispetto ai quali ci sono margini di miglioramento. (ANSAmed).

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