(di Chiara Rancati)
(ANSAmed) - PARIGI, 8 GEN - Charlie Hebdo non molla, anzi
moltiplica per dieci. Mercoledì prossimo la rivista sarà
regolarmente in edicola, e con una tiratura aumentata a un
milione di copie, dalle abituali centomila.
"E' il modo dei sopravvissuti di rendere omaggio a quelli che
non ci sono più. E' il nostro modo di dire che non ci hanno
uccisi, che siamo ancora in piedi, vivi, che non ce l'hanno
fatta", ha dichiarato ai media l'avvocato del magazine satirico,
Richard Malka, confermando una notizia che circolava fin da
stamattina. La decisione della redazione, ha aggiunto, è stata
unanime, senza alcuna esitazione, fondata su una forte
determinazione a non arrendersi a integralismo e violenza.
"E' molto duro, siamo tutti qui con la nostra pena, il nostro
dolore, le nostre paure. Ma lo faremo lo stesso, perché la
stupidità non deve vincere - ha spiegato in tono commosso
Patrick Pelloux, medico d'urgenza e cronista di Charlie Hebdo,
tra i primi ad accorrere ieri sul luogo della sparatoria - Charb
diceva sempre che il giornale deve uscire a tutti i costi". Un
impegno onorato senza sosta fino a ieri, nonostante le minacce,
la scorta di polizia, e i conti spesso in rosso.
Il prossimo numero di Charlie Hebdo, hanno spiegato i due
rappresentanti della redazione, sarà un'edizione ridotta, di
sole otto pagine, ma di grande importanza per il suo valore
simbolico. I contenuti saranno realizzati "unicamente dal
piccolo gruppo di superstiti" dell'attacco di ieri, ma la
produzione beneficerà dell'aiuto logistico di numerosi attori
della stampa d'Oltralpe. "Non abbiamo più mezzi, non una matita,
non un computer. Non abbiamo più una sede, non abbiamo più
niente. Ma per fortuna la solidarietà si mobilita - ha detto
ancora Malka -. E grazie a questa solidarietà le cose diventano
possibili, e la speranza, quella, la possiamo mantenere in un
angolo del nostro cuore, che non è ancora totalmente morto".
I primi ad offrire il loro aiuto, già ieri sera, sono stati i
gruppi di radio e tv pubblica, Radio France e France Television,
e Le Monde, che in una nota congiunta hanno annunciato che
metteranno a disposizione "tutti i loro mezzi umani e materiali"
per consentire a Charlie Hebdo di "continuare a vivere". Oggi, è
stata la volta del quotidiano Liberation, che ha offerto di
ospitare il lavoro della redazione nei suoi locali, fino a
quando la sede dove è avvenuta la sparatoria resterà sigillata
dalla polizia.
Un rilevante aiuto finanziario è arrivato poi dall'Unione
degli editori di giornali e da Google, che contribuiranno ai
costi di produzione del prossimo numero della rivista satirica
con 250 mila euro ciascuno, presi da fondi per lo sviluppo della
stampa e l'innovazione digitale. Il gruppo di distribuzione
PressTalis, infine, ha deciso di rinunciare a tutte le
commissioni sulla diffusione delle copie di Charlie Hebdo.
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Charlie Hebdo non cede, in edicola con 1 milione copie
Gara di solidarietà editori per aiutare rivista a sopravvivere